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Riapre al pubblico la Camparìa di Favignana, Museo dei Magazzini della Tonnara Florio

Venerdì 5 luglio, la Camparìa di Favignana, la più importante delle Tonnare dell’impero commerciale dei Florio e cuore nevralgico della mattanza, la millenaria pesca del tonno rosso del mediterraneo, si rinnova riaprendo al pubblico con una monumentale sede museale ed espositiva: “CAMPARÌA, Museo dei Magazzini della Tonnara Florio”.

Ecco i dettagli del programma: l’apertura al pubblico è prevista per le 19.00 (l’ingresso è gratuito previa registrazione al https://www.domenicopellegrino.com/event-details/iconicwomenfavignana) e sarà all’insegna della commistione tra generi e linguaggi artistici, coinvolgendo l’autore e attore Gaspare Balsamo, tra i più noti “cuntisti” siciliani e il sound artist Alessandro Librio, la cui installazione sonoradal titolo “I SIRENI”, con la voce proprio di Gaspare Balsamo, sarà tra le prime opere della collezione permanente del Museo. 

Dopo un primo momento, in cui Domenico Pellegrino, Fabio Tagliavia, Simona Bua, Alessandro Librio e Milena Mangalaviti (Pres. Amici della Musica) presenteranno luogo, artisti e momenti della serata, si accederà all’interno dello spazio “Camparia” che, fino all’8 settembre, ospiterà la mostra “ICONIC WOMEN – Multimedia Experience” personale di Domenico Pellegrino, che approda in Sicilia dopo essere stata presentata all’ultima DesignWeek Milanese, con, tra gli altri, un’opera inedita dedicata all’isola dell’arcipelago delle Egadi, il ritratto di Franca Florio, che inizialmente sarà coperto da un telo. Con quest’opera, che celebra una delle figure più emblematiche della Belle Epoque siciliana, l’artista desidera valorizzare il legame indissolubile tra Franca Florio e l’isola di Favignana, di cui la famiglia Florio fu una delle principali promotrici economiche e culturali.

La mostra personale presenta icone pop scintillanti, racconti inediti, voci femminili e musica regalano un’anima alle donne disegnate da Domenico Pellegrino. Attraverso un connubio di immagini, suoni e parole, le icone del passato prendono vita sotto lo sguardo dello spettatore, accompagnate dalla realtà aumentata, dalle voci delle donne siciliane del mondo dello spettacolo e da una selezione musicale sapientemente curate a cura del duo Salvatore Bonafede al piano e Nicola Giammanco al clarinetto (si ringrazia l’Associazione siciliana Amici della Musica), mentre Italia Carroccio leggerà un estratto del racconto dedicato a Franca Florio. Saranno presenti anche Marianna di Martino e Donatella Finocchiaro, che hanno interpretato con le loro voci i racconti di Madonna e Marylin Monroe.

Alle 21.00, sarà proiettato il documentario La Camparìa, di Simona Bua e prodotto da Melqart Productions, che racconta la storia della trasformazione del luogo, anch’essa sarà permanente al museo: “Il film va alla scoperta della sacralità di un luogo, la Camparia, in cui per oltre un secolo sono state preparate e costruite le reti, gli attrezzi e le immense barche utilizzate nell’’antichissima tradizione della mattanza di Favignana, la regina delle tonnare dei Florio. Attraverso immagini di repertorio e, accompagnati dal tonnaroto Clemente, anima storica di Favignana, compiamo un viaggio nel recupero di un patrimonio abbandonato per decenni ma ancora vibrante di voci e gesti, volti, mani, preghiere e lavoro di generazioni di uomini che qui hanno trovato fonte di sopravvivenza, come indica lo stesso nome Camparia, dal siciliano campari, sopravvivere”, Simona Bua.

Dopo quasi vent’anni di abbandono dall’ultima mattanza del 2007 e dopo uno scrupoloso lavoro di restauro, questa fucina creativa, unica nel suo rapporto uomo-mare, simbolo del lavoro, della fatica, del sostentamento di intere generazioni (da qui il nome “camparìa”, nel senso che “dava da campare” alle famiglie) e brulicante di uomini per oltre due secoli, viene restituita e raccontata a cittadini e visitatori, chiudendo il cerchio della storia della presenza dei Florio a Favignana, con un emblematico tassello mancante, che si aggiunge alla storia delle Tonnare di Favignana e Formica.

È proprio qui, nei Magazzini della Camparìa, infatti che la tonnara, quell’antichissimo e complesso sistema di reti per la tradizionale pesca del tonno rosso di corsa, veniva progettata e realizzata nei mesi invernali; è in questi immensi spazi che la stessa tonnara, con i suoi chilometri di reti e tutto l’apparato di boe, cime e ancore, veniva calata a terra prima ancora di essere calata in mare, per arrivare poi a quella fase conclusiva, in cui i tonni venivano catturati, la mattanza.

La struttura ciclopica della Camparìa, costituita da una grande sala a tre navate e dalle antiche strutture di rimessaggio (Trizzane), è un’espressione di archeologia industriale di fine ‘800, con archi a sesto acuto in pietra arenaria e una superficie coperta complessiva di 2500 mq e scoperta di 3500 mq. Oltre alle tradizionali imbarcazioni utilizzate per la mattanza (vasceddi, bastarde, muciara i raisi), alle enormi ancore, a un vastissimo repertorio di oggetti di lavoro creati in questi luoghi da generazioni di lavoratori e recuperati all’abbandono dall’artista Enzo Rinaldi, oltre alle reti fatte a mano, alle carte e ai documenti storici di particolare interesse antropologico, sarà visibile anche la Lancia di Donna Franca Florio, raro esempio di architettura navale, costruita dai mastri d’ascia inglesi intorno alla fine del XIX secolo, sullo stesso disegno delle antiche baleniere e, utilizzata da donna Franca e dai suoi ospiti illustri per le escursioni nelle splendide acque cristalline dell’isola di Favignana. Alcuni degli oggetti esposti saranno inoltre animati e resi interattivi in Realtà Aumentata grazie alla collaborazione con Bepart di Milano.

redazione

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