Tra le piante che crescono alla Egadi, un posto d’onore va al cappero. Arbusto spontaneo sempreverde, è capace di crescere con pochissimo terreno e si adatta anche ai posti più impervi. Passeggiando per le isole, non sarà difficile vederne emergere qualche ciuffetto tra le pietre dei muretti o in altri posti impensabili, preferibilmente in luoghi caldi ed assolati. In questo periodo dell’anno, è in grado di donare fiori meravigliosi, bianchi con sfumature tendenti al viola, che abbelliscono giardini, crepe e angoli di strade, arrivando, in alcuni casi, a creare una consistente vegetazione. Pianta della famiglia Capparaceae ha un fusto ramificato e rami lignificati solo alla base. Questi infatti possono diventare molto lunghi e, se inizialmente hanno un portamento eretto, crescendo diventano striscianti o ricadenti. Ampiamente diffusa lungo le coste mediterranee da tempo immemorabile, con le sue foglie tondeggianti e la chioma folta, il cappero regala un tocco particolare ai paesaggi delle Egadi.
La pianta del cappero dunque è già di per sé una meraviglia, senza contare i noti frutti che, appositamente lavorati e messi sotto sale, sono un elemento indispensabile della cucina mediterranea. La raccolta dei capperi può essere fatta da maggio ad agosto. Se il fiore viene lasciato in pianta si sviluppano delle bacche di un paio di centimetri che assomigliano a piccoli cetrioli. Sono i cucunci, un’altra delizia per il palato. Capperi e cocunci non possono essere mangiati subito e necessitano di lavorazione prima di arrivare nelle nostre tavole. Quello che viene fuori però è un piccolo tesoro, molto usato in cucina perché capace di insaporire ogni piatto, dall’antipasto al secondo, spesso in abbinamenti a contrasto che ne esaltano il sapore. Data l’ampia diffusione in Sicilia e l’uso tradizionale che se ne fa nella cucina dell’isola, il cappero è stato inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del Ministero delle politiche agricole come prodotto tipico siciliano.