Mentre attendiamo che il comune di Marsala ripari l’ennesimo guasto alla rete idrica e così potremo tornare a lavarci…ci siamo ripromessi di trascorrere il tempo che sottraiamo alle abluzioni leggendo qualche libro che avevamo messo nel dimenticatoio.
Senza ricordassimo di averlo (frutto forse di qualche regalo natalizio riciclato?), ci siamo ritrovati tra le mai il libro dell’ex ministro Renato Brunetta dal titolo “La mia politica”. Ormai eravamo distesi e pigri come siamo, abbiamo iniziato a leggerlo mancandoci la volontà di andarne a prendere un altro. Pensavamo che ci servisse, non so se ci capite, per prendere sonno e invece gli argomenti ci hanno subito appassionato.
Ve ne giriamo alcuni con relative riflessioni del Nostro che se non sbagliamo in quel periodo era ministro della pubblica amministrazione. “…le donne che lavorano nel pubblico impiego debbono evitare di lasciare il posto di lavoro per andare a fare la spesa”. Noi naturalmente siamo d’accordo: che diamine, non solo tolgono il lavoro agli uomini, ma vogliono pure abbandonarlo per fare shopping. Tutto si può dire meno che il Nostro non sia uomo coraggioso e di idee importanti. Prima di diventare ministro faceva già parte dello staff di Berlusconi come consigliere economico (bei consigli gli ha dato). Ed ecco nel libro riportata una sua breve biografia :“Veneto, perfezionamento a Cambridge con Kaldor, insegna economia da oltre dieci anni a Bologna…”. Vogliamo riportarvi alcune delle idee innovatrici che Brunetta vorrebbe introdurre nella discussione politica ora che la sua parte politica governa.
Una su tutte: il professore ha l’idea fissa di limitare il consumo della carne bovina. Non è il solo ma la soluzione che propone ci sembra unica: vuole chiudere, per fortuna parzialmente, le macellerie. E nel libro fornisce le motivazioni. Chi lo conosce bene afferma che affermare l’ex ministro ha l’idea fissa di chiudere le macellerie è dire poco, per alcuni egli ha una vera e propria ossessione. Quando anche in casa lasciano un uscio aperto, il professore non grida “la porta… ma,… la macelleria” e se gli portano in tavola una fettina domanda angosciato: “l’avete comprata in macelleria? Allora era aperta!”. E nel suo cuore economico resta una sola speranza: che non lo venga mai a sapere, a Cambridge, il suo maestro Kaldor, che nel frattempo è scomparso ma ci risulta, consultando una sua biografia, che in vita non disdegnasse un bel controfiletto di manzo.
Noi più viviamo tra i le mosse sibilline e le liturgie misteriose della politica (locale, nazionale, di centro, di destra e di sinistra) più apprezziamo uomini come Newton (un altro di Cambridge e dintorni) persona sbrigativa e semplice. Una bella mattina si distese sotto un albero a riposare, ed a un certo punto gli cadde in testa una mela. Voi avreste detto: “Accidenti”, e vi sareste fatti più in là, ma Newton era uno scienziato e scoprì la gravitazione universale. Là.
Non per fare paragoni ingiuriosi, ma cosa succederebbe al professore Brunetta se gli cascasse in testa un ossobuco? Penserebbe di certo, programmaticamente, di chiudere un’altra macelleria. Ecco un ennesima ragione per la quale noi, che amiamo le cotolette, stiamo dalla parte delle impiegate. Buona spesa (ma lontano dall’orario di lavoro).