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Marsala, presentata la mozione di sfiducia al sindaco

Giornata dedicata alle interrogazioni quella del consiglio comunale di Marsala del 15 maggio scorso.

La riunione si è trasformata in un dibattito politico con “sorpresa finale”. In via preliminare Sturiano ha ricordato come l’amministrazione marsalese doveva approvare il rendiconto di gestione entro il 30 aprile cosa che non è avvenuta, la Regione non ha provveduto ad alcuna proroga e quindi è possibile che venga nominato un commissario straordinario.

Subito dopo c’è stata una sospensione dei lavori perché è stata richiesta la presenza del sindaco. Alla ripresa è intervenuta Rosanna Genna chiedendo al sindaco, che era nel frattempo giunto in aula, di chiarire la composizione politica della amministrazione. Massimo Grillo in una tempestiva replica ha ribadito che il sindaco non entra nelle dinamiche interne dei partiti. Rivolgendosi alla consigliera Elia Martinico ha ribadito che lui stesso aveva avuto interlocuzioni con diversi dirigenti che rappresentano Forza Italia e Fratelli d’Italia e di avere avuto rassicurazioni sul loro sostegno. Questa risposta non ha soddisfatto diversi consiglieri che sono immediatamente intervenuti. Flavio Coppola ha richiesto al sindaco di fare chiarezza sulla composizione della maggioranza che lo sostiene.

Rosanna Genna ha chiesto di conoscere chi sono i consiglieri e chi rappresentano e che stanno sostenendo la giunta. Lo stesso chiarimento ha richiesto Pino Ferrantelli. Enzo Sturiano ha poi letto la composizione dei gruppi consiliari attualmente in Aula e a proposito della composizione del gruppo di Forza Italia ha ribadito che l’adesione al gruppo richiede alcuni passaggi. Altri consiglieri oltre a lui stesso e alla capogruppo Elia Martinico secondo Sturiamo hanno la tessera del partito.

La discussione è poi seguita da una serie di interventi riguardanti l’ordine pubblico, viabilità, lavori pubblici e illuminazione. verso la fine dei lavori è arrivato il colpo di scena anche se su di un argomento che fa parte da mesi della attualità della politica locale

Rino Passalacqua ha comunicato di avere presentato e protocollato una mozione di sfiducia al sindaco firmata da 11 consiglieri comunali. I sottoscrittori sono undici, erano sufficienti in 10: Rino Passalacqua, Mario Rodriquez, Nicola Fici, Leo Orlando, Gabriele Di Pietra, Eleonora Milazzo, PierGiorgio Giacalone, Pino Ferrantelli, Antonio Vinci, Michele Accardi e Flavio Coppola, ai quali si aggiungerà Walter Alagna assente nella seduta consiliare. Che cosa accadrà adesso?

Alla luce della normativa è stata presentata al segretario generale del comune, il quale la trasmetterà al presidente del Consiglio comunale correlata di parere di congruità tecnica.

Il presidente del massimo consesso civico dopo 10 giorni e non oltre 30 dovrà convocare l’Aula per mettere in trattazione la mozione, seguirà un dibattito a cui può partecipare il primo cittadino o un suo delegato. Al termine della discussione il presidente del Consiglio procederà alla votazione in modo palese e per appello nominale. L’atto per essere approvato necessita di 15 voti, se non si raggiungerà tale numero, il documento è bocciato e la vita della consiliatura procederà il suo corso.

Dovesse essere approvato l’atto sarà trasmesso al segretario generale cesseranno le funzioni del sindaco, della sua giunta e di tutto il consiglio comunale. Il risultato sarà trasmesso alla Regione, Assessorato Enti Locali, che nominerà un commissario che si sostituirà alle funzioni sindacali e dell’intero consiglio.

redazione

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