Dopo il botta e risposta tra i vertici del PD Provinciale, Valentina Villabuona e Domenico Venuti, ed il deputato regionale dem Dario Safina – riguardo la presentazione di un progetto dell’ex assessore trapanese che i primi due hanno definito ‘non a nome del partito’ – torna a parlare Safina: “Non sono abituato ad alimentare polemiche e non è certamente tempo di divisioni, men che meno di lacerazioni che non fanno il bene del partito. Per questo motivo ho chiesto al segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo e al senatore Antonio Nicita di non venire alla manifestazione di partito organizzata da me, per il partito e non per me, nella giornata di domani“.
L’onorevole getta acqua sul fuoco delle divergenze che si sono palesate nei giorni scorsi in merito alla manifestazione che si terrà domani pomeriggio all’hotel Crystal di Trapani sul tema “Un tempo nuovo è possibile, il partito fra la gente e con la gente”. Il deputato regionale ribadisce con fermezza l’opportunità di confronto e dialogo che la manifestazione rappresenta, soprattutto in vista degli importanti appuntamenti elettorali di giugno ma anche nell’ottica del congresso provinciale in autunno.
“La mia intenzione è sempre stata quella di dare un contributo, per il ruolo che ricopro e come ho sempre fatto da qualsiasi posizioni mi sia trovato nel Partito, alla crescita del PD in questo territorio. Non è tempo di spaccature, la mia propensione al dialogo e al confronto è notoria, ed è anzi il momento di costruire tutti assieme, nel pieno rispetto dei ruoli, quel partito nuovo che tutti noi iscritti e simpatizzanti ci aspettiamo. Ho ritenuto opportuno chiedere al segretario regionale del PD di non venire proprio per evitare di far diventare una questione personale un casus belli di partito e/o di correnti interne al PD. Sarà il segretario stesso, quando e se lo riterrà opportuno, affrontare la questione nelle opportune sedi politiche. Inoltre, ho chiesto al senatore Nicita, candidato alle Europee, di non partecipare a questo evento proprio per evitare di etichettare la manifestazione politica come una sorta di spot elettorale per alcuni e non per tutti. Non era e non è mia intenzione fare sfoggio di forza consensuale ma, semmai, era ed è l’intenzione di un militante che ha nel cuore gli interessi di un partito. Si potrebbe affermare che ho organizzato una manifestazione pro domo mea? Sì, con la specifica che la mia casa è il PD, quindi legittimamente ed orgogliosamente“. Il deputato regionale, infine, ribadisce l’invito alla distensione nei confronti del segretario provinciale del PD, Domenico Venuti, e della presidente dell’assemblea, Valentina Villabuona: “Ci sono tutti i presupposti per lavorare al nuovo PD, un PD inclusivo e non esclusivo“.