“Il consiglio comunale nella sua sovranità valuti attentamente l’atto deliberativo in seguito alle evidenti carenze e alla mancanza di risultati tangibili”. E’ quanto affermano inn una nota congiunta il sindaco di Marsala Massimo Grillo e il suo assessore Salvatore Agate. la nota arriva proprio nella mattinata del 22 aprile nel giorno in cui il Consiglio comunale lilibetano dovrà esprimersi in materia.
” Nell’ambito della promozione turistica del territorio abbiamo deciso di deliberare l’uscita del comune di Marsala dal Distretto turistico come già comunicato con nota alla Presidenza del Consiglio Comunale del 23/11/2023 e ratificata con l’approvazione del Dup – si legge nella nota -. In questi anni, a fronte delle ingenti somme versate dai comuni della provincia, abbiamo in più occasione segnalato una mancanza di risultati tangibili dell’azione del Distretto. Nonostante i nostri ripetuti tentativi di avviare una discussione con i vertici del Distretto siamo stati costretti a confrontarci con un muro di silenzio, ovvero a dover subire le scelte del vertice del distretto a scatola chiusa“. C’è da segnalare che parecchie sigle e singoli operatori hanno manifestato nella giornata di ieri mattina e in una nota affermano che:
“Sarebbe per noi una maledizione perché torneremmo almeno 10 anni indietro nell’esperienza del turismo e nelle relazioni. Quando il distretto va nelle fiere internazionali e nazionali a noi non costa nulla partecipare e ci va con il padiglione della regione Sicilia di circa 1000 m² che tante volte è il più bello e prestigioso di tutta la fiera”.
Secondo il sindaco di Marsala “…la governance non è opportuno venga affidata a chi già ricopre cariche amministrative in una delle città aderenti allo stesso distretto. Perplessità condivise da diversi Comuni aderenti e confermate da una deliberazione della Corte dei Conti che, rispetto alla gestione del Distretto, Il Collegio rappresenta che, dal controllo sulla fondazione in esame, emergono rilevanti perplessità in ordine alla situazione economico-patrimoniale della medesima”. La Corte stessa, infatti, sottolinea che “ una contribuzione “a regime” per colmare le perdite a cui la fondazione vada incontro per garantirne l’equilibrio economico finanziario, altrimenti non salvaguardabile, non si concilia” con la natura del Distretto, che dovrebbe mirare all’autonomia finanziaria e gestionale. Una deliberazione nella quale la Corte arriva a rimarcare la mancata trasparenza nella gestione del Distretto denunciando che “A fronte di espressa richiesta del magistrato istruttore, l’ente non ha chiarito i compensi del Coordinatore del Comitato Tecnico e del Revisore dei Conti, né a quanto ammonta il totale delle somme liquidate nel 2019 agli organi della fondazione”.
Secondo la nota degli amministratori marsalesi la città ha ereditato un debito di 183.000,00 euro perché le somme allora stanziate dal consiglio comunale per il distretto turistico furono “distratte” ad altre finalità.