«Avevamo ragione. La nostra non era una posizione ideologica volta a bloccare lo sviluppo economico della città, come qualcuno ha tentato di far passare e, per quanto il parere dell’Assessorato Ambiente non ci soddisfi del tutto, possiamo dire che le nuove prescrizioni al progetto della strada per la ZES vanno nella direzione delle criticità che avevamo denunciato pubblicamente»
È il commento della deputata regionale Cristina Ciminnisi al decreto, pubblicato oggi dalla Direzione Generale dell’Assessorato regionale per l’Ambiente. Sono ben 14 le nuove prescrizioni che la struttura commissariale, su indicazione del CTS (Comitato Tecnico Scientifico), dovrà osservare, prima durante e dopo l’esecuzione delle opere, per rendere il progetto maggiormente compatibile con la normativa ambientale.
«In pratica – sottolinea Ciminnisi – le prescrizioni confermano i nostri dubbi sul monitoraggio ambientale, sul controllo dei sistemi di recepimento e trattamento delle acque piovane e loro incidenza sui canali, sul sistema fognario e di tenuta idraulica del territorio urbano. Avevamo posto in evidenza il rischio che venissero tombati canali di deflusso delle acque piovane. Le nuove e più approfondite prescrizioni del CTS dimostrano, semmai ve ne fosse stato bisogno, quanto pesantemente incida sul territorio e sull’ambiente un progetto di questa portata. E ci spiace che in Consiglio comunale, in sede di parere, la maggioranza abbia liquidato con facile entusiasmo la discussione sul progetto, senza tenere conto della fragilità del territorio, mentre l’opposizione sia stata fin troppo silente, senza sollecitare alcuno spunto di approfondimento».
«Auspico per il futuro – conclude Ciminnisi – una maggiore responsabilità della classe politica nell’analizzate gli investimenti che modificano il territorio che, pur importanti dal punto di vista economico, non possono essere accolti supinamente, prescindendo dalle valutazioni sulle conseguenze sociali e ambientali».