Secondo il Rapporto regionale sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE – l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta comunali e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia – nel 2023 la Sicilia ha raccolto 23.551 tonnellate di RAEE. Il risultato è in flessione dell’8,6% rispetto al 2022 e la regione si conferma sesta. Cala invece dell’8,6% anche la raccolta pro capite che si attesta così a 4,87 kg per abitante e per questo motivo, la regione perde una posizione e scivola al 17° posto nella graduatoria italiana.
Calo dei volumi regionali (-39,8%) di Tv e monitor (R3), crescono le sorgenti luminose (R5) con il +17,4% per un totale di 83 tonnellate e grandi bianchi (R2) che con il +10,3% sale a 7.812 tonnellate. Più contenuti i trend di crescita di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) e freddo e clima (R1): il primo migliora del 5% e raggiunge le 3.083 tonnellate, il secondo registra il +2,3% e si attesta a 7.625 tonnellate. La riduzione dei volumi regionali si lega alla flessione di sei delle nove province siciliane. Tra queste, la Provincia di Trapani incrementa la raccolta ‘solo’ del +8,6% per un totale di 3.221 tonnellate. Incrementi anche a Caltanissetta ed Enna. Contrazione invece in Provincia di Palermo, a Messina, Catania, Siracusa, Ragusa e Agrigento.
I valori pro capite delle province di Enna e di Trapani, in particolare, si confermano i più alti a livello regionale, con rispettivamente 8,02 kg/ab (+40%) e 7,72 kg/ab (+8,6%). A favorire la crescita del dato pro capite nel trapanese sono invece i volumi di tv e monitor vari e le apparecchiature climatiche, tanto che ogni abitante avvia a corretto smaltimento quasi 1 kg a testa in più (+45,4%) delle seconde rispetto alla media nazionale di 1,71 kg/ab, e più del doppio (+111,7%) delle prime rispetto agli 0,81 kg/ab raccolti mediamente da ogni italiano.
“A eccezione delle province di Enna, Trapani e in parte anche Messina, che mantengono valori pro capite superiori alla media nazionale, il resto della regione anche nel 2023 non si è data la possibilità di sviluppare la propria rete infrastrutturale per la raccolta dei RAEE, di godere di maggiori risorse economiche derivanti da una raccolta più efficiente, di promuovere un’economia circolare a beneficio del territorio”, commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Sono emersi piccoli incrementi in quattro dei cinque raggruppamenti, ma mancano all’appello RAEE di grandi e soprattutto di piccole dimensioni. Questo rende necessari maggiori investimenti in formazione e controlli nei confronti dei soggetti coinvolti nell’attività di raccolta e in educazione ambientale dedicata ai cittadini. Fino a quando questo non avverrà le province siciliane continueranno a correre a più velocità con il rischio che quelle che ancora oggi non raggiungono i 3 kg/ab rimarranno indietro, impattando negativamente sulla raccolta complessiva. La regione ha un compito da assumere in prima persona: far aumentare la raccolta tracciata dei RAEE e contrastare i fenomeni illegali. Sarà in grado?”.