Ieri il blitz dei Carabinieri con la DDA di Palermo ha messo in luce ancora una scia di mafia questa volta nei grossi complessi aziendali. Da quanto emerge, cosa nostra, attraverso imprenditori compiacenti, voleva acquistare dodici supermercati a marchio Coop, nella Sicilia Occidentale. Ciò avrebbe dovuto attuarsi tramite l’attribuzione fittizia delle quote della società che doveva procedere all’acquisizione, per il tramite di imprenditori di Salemi vicini a Messina Denaro, ovvero Andrea e Salvatore Angelo, indiziati di mafia come il palermitano Vincenzo Lo Piccolo, cognome noto alle cronache di mafia. Secondo gli inquirenti erano tutti soci occulti della Grande Distribuzione Sicilia, che avrebbe dovuto acquisire i supermercati. L’affare, però, sfumò perché Coop Alleanza 3.0, titolare delle Coop in Sicilia, preferì cedere i punti vendita a un altro acquirente.
Per camuffare il giro, la società avrebbe dovuto registrarsi a Milano per non fare apparire i proprietari siciliani. Nel business sarebbero stati coinvolti anche Giovanni Beltrallo, già indagato per mafia, e Bartolomeo Anzalone, vicino a Domenico Scimonelli, imprenditore della grande distribuzione ritenuto prestanome di Matteo Messina Denaro.