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Arresti antimafia nel trapanese: al centro anche l’erogazione elettrica di Favignana. I nomi. VIDEO

Nella mattinata di martedì 16 aprile nelle provincie di Trapani, Palermo, Como e Rimini, militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, congiuntamente ai militari del Nucleo Investigativo di Palermo e supportati in fase esecutiva da personale dell’Arma territorialmente competente, hanno dato esecuzione a ordinanza in materia di misure cautelari personali emessa dal Tribunale di Palermo nei confronti 11 persone (di cui 6 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 5 della misura degli arresti domiciliari) indagati, a vario titolo (unitamente ad altre 12 persone destinatarie di informazioni di garanzia), in concorso fra loro, dei reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio.

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L’indagine – condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo – consentiva di acquisire gravi indizi circa la convergenza di illeciti interessi di appartenenti alla famiglia mafiosa di Salemi (mandamento di Mazara del Vallo), esponenti di spicco di cosa nostra palermitana e imprenditori, consistiti nella attribuzione fittizia a due imprenditori palermitani della titolarità esclusiva di quote di una società di capitali appositamente costituita per eludere l’applicazione della normativa di prevenzione patrimoniale ed agevolare l’impiego di denaro provento del delitto di associazione mafiosa nell’acquisizione di numerosi supermercati di una nota società della grande distribuzione italiana nelle provincie della Sicilia occidentale. La vicenda riguarda 12 supermercati a marchio Coop dove la mafia è riuscita a ad entrare per “l’economia” che gira nella grande distribuzione alimentare. Vi partecipavano imprenditori di Salemi vicini a Messina Denaro, Andrea e Salvatore Angelo.

L’acquisizione non si concretizzava per diverse scelte aziendali da parte della società. Turbativa d’asta della gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica sull’isola di Favignana per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da far risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi. Nel medesimo contesto venivano acquisiti gravi indizi in ordine al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori compobellesi per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.

Ad essere finiti in carcere sono: Andrea Angelo, 45 anni di Salemi, Bartolomeo Anzalone, 60 anni di Palermo, Giovanni Onofrio Beltrallo, 57 anni di Campobello di Mazara, Antonio Vincenzo Lo Piccolo, 62 anni di Carini, Leonardo Palmeri, 66 anni di Palermo, Francesco Paolo Palmeri, 62 anni di Palermo. Ai domiciliari sono: Salvatore Angelo, 75 anni di Salemi, Michele Mondino, 80 anni di Palermo, Antonino Putaggio, 68 anni di Mazara del Vallo. Risultano invece indagati: Filippo Giuseppe Accardi di Favignana, Giuseppe Burrafato di Palermo, Benitez Baltasar Fernandez di Malaga, in Spagna, Oliviero Filisetti di Bergamo, Salvatore Greco di Termini Imerese, Salvatore Lotà di Palermo, Bartolomeo Marino di Mazara del Vallo, Salvatore Marsalone di Palermo, Simone Martorana di Busto Arsizio, Michele Micalizzi di Palermo, Antonino Semilia di Palermo, Antonino Orlando di Palermo.

redazione

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