Un programma variegato, ricco, ambizioso, con l’obiettivo di una Mazara “più attrattiva e meno espulsiva”. Il programma elettorale “Più Vita per Mazara” è stato presentato qualche giorno fa al Teatro Rivoli dalla candidata sindaca Vita Ippolito, sostenuta da sei liste (Forza Italia, Dc, Mpa insieme alla Forza dei Fatti, UdC, Nuova Energia Popolare e la lista civica Più Vita). L’umano al centro del progetto politico-amministrativo, attraverso quattro macro aree relative al turismo, alla città marinara, agricola e industriale. “Vogliamo partire dall’istituzione del parco del Fiume Mazaro, sabato e domenica andremo tra Capo Feto e Miragliano per valorizzare i percorsi naturalistici e creare un turismo naturalistico-culturale. A Miragliano con investimenti modesti si potrebbe realizzare un anfiteatro greco naturale”.
E prosegue: “Vogliamo portare la movida sulle sponde del fiume come fossero dei Navigli, dando la possibilità ai giovani di fare impresa, anche con cambi di destinazione d’uso, e utilizzare i locali che si trovano lì e creare attività ricettizie, ricreative”. “Obiettivi improcrastinabili – spiega ancora – sono terzo ponte, porto turistico, e allargamento fino a 300 metri della banchina Mokarta per le grandi navi da crociera e di collegamento che vogliamo portare attraverso un rapporto solido con gli assessori di riferimento”. Avvicinare le periferie è un’altra priorità: “Lavoreremo per cambiare la denominazione a Mazara Due, non bisogna sentirsi espulsi rispetto alla città”. Non tutto sarà realizzabile a stretto giro di posta: “Semineremo anche cose i cui frutti si raccoglieranno tra 10-15 anni, la semina va fatta. La politica non si è mai occupata della questione legata all’agricoltura, un settore sempre trascurato. Nel nostro territorio, si potrebbero aprire agriturismi e creare percorsi enogastronomici”.
La città intanto si è spopolata: “Il fallimento delle amministrazioni precedenti è il fatto che la città è scesa sotto i 50mila abitanti. Vogliamo invertire il trend”. Poi ci svela un altro progetto da realizzare: “Mazara è una città anziana. Dobbiamo aiutare le famiglie ad aiutare gli anziani. L’idea è di istituire il badante di quartiere. Il problema degli anziani è la solitudine, ma anche le semplici questioni ordinarie come la spesa. Il fatto che ci sia un badante di quartiere che possa portare spesa o farmaci li aiuterà a non sentirsi abbandonati”. Altro punto presente nel programma è quello relativo alla città industriale, snellendo la burocrazia. Non manca anche un pizzico di vena polemica sugli ultimi anni: “Quest’amministrazione ha fatto piccoli abbellimenti che hanno un costo enorme. Iniziative che non hanno creato economia ma hanno fatto debito”.
I primi atti amministrativi sono già in agenda: “Per noi bisogna realizzare un ponte materiale e uno immateriale. Quello sul fiume è una priorità, quello immateriale è far rientrare Mazara all’interno del coordinamento delle città della pace. La cosa più importante sarà essere prossima al prossimo. Nessuno deve restare in panchina, anche gli ultimi devono tagliare il traguardo. Se non riusciremo in ciò, il nostro sarà un fallimento, tutti dobbiamo edificare e costruire l’umano”. Rinnovamento e cambiamento come parole d’ordine: “Sento di potere costituire una speranza e di non deludere i miei concittadini. Se non si mettono anima e cuore nelle cose, alla fine si fallisce. Spero di poter costituire per tanti la speranza del cambiamento e del rinnovamento, affinché tante mamme come me possano avere i propri figli qua a Mazara senza vivere lo strazio di vederli andare via per necessità e non per scelta”.