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Storie di Marsala, l’omicidio di Antonino Isgrò

Antonino Sammartano, torna a raccontarci e a farci rivivere, attraverso i documenti di archivi storici, l’omicidio di D. Antonino Isgrò, avvenuto a Marsala.

La notte del 14 settembre del 1708 veniva ucciso a Marsala con tre colpi di fucile D. Antonino Isgrò. Furono accusati di questo delitto D. Antonio Decimo Grignano e Francesco Montalto, detto Vannarella. Viceammiraglio il primo e portiere di casa Grignano il secondo. Entrambi, dopo aver commesso il delitto, per sfuggire all’arresto si rifugiarono nel Convento di Nostra Signora del Carmine. Il Grignano, in quanto ammiraglio, era soggetto alla Corte del Foro dell’ Almirande (Tribunale militare), e quindi non poteva essere giudicato dalla Gran Corte Criminale del Regno. Il Governatore e Capitano d’arme di Marsala, D. Matthia Ambrona, definito da tutti persona prudente e al di sopra delle parti, conoscendo i cattivi rapporti esistenti fra le due famiglie marsalesi, decideva di “carcerare in casa” di loro abitazione (arresti domiciliari) D. Antonio IX Grignano, D. Francesco Grignano e D. Cesare Grignano, tutti e tre ecclesiastici; ordinava, inoltre, a D, Alferio Isgrò e a D. Calogero Isgrò, padre e figlio, di non compiere atti offensivi nei confronti dei Grignano, e attendere l’esito della giustizia.

La situazione a Marsala diventava molto tesa, perché gli Isgrò erano intenzionati a farsi giustizia da soli. Allo scopo di prevenire disordini e altri omicidi, il 30 settembre del 1710, il Governatore e Capitano di Marsala scriveva una lettera alla Gran Corte Criminale di Palermo mettendola al corrente della difficile situazione che si era venuta a creare nella Città in seguito all’uccisione di Isgrò. Egli informava la GCC di Palermo che a Marsala , oltre all’omicidio di Antonino Isgrò, vi erano stati altri due omicidi in quel periodo; il primo era stato quello del medico Marino, un persona molto vicina alla famiglia Isgrò, ma non si era trovato il colpevole; il secondo era stato quello del chierico Galligo, che anche in questo caso non si trovò il colpevole. Il Grignano accusò dell’omicidio Isgrò, e questi accusò il Grignano. Intanto il governatore, grazie a informazioni segrete, aveva scoperto che il rancore fra Calogero Isgrò e Antonio Grignano era causato da una donna. Ma su questo aspetto della questione non sappiamo altro.

In seguito a queste notizie, il Tribunale di Palermo decise di inviare un Delegato a Marsala, Dr. D. Onofrio Mazzone, “allo scopo di verificare le suddette uccisioni, e castigare li delinquenti e anche carcerare l’una e l’altra parte per evitare nuovi inconvenienti”. Nel corso della sua indagine, il Delegato si rese conto subito che l’odio fra le due famiglie marsalesi aveva raggiunto un livello esplosivo e che avrebbe potuto provocare altri delitti. Infatti, in quel periodo (ottobre 1710) D. Antonio X Grignano si trovava ancora rifugiato nella Chiesa del Convento del Carmine e non poteva godere della libertà, mentre D. Calogero Isgrò andava in giro liberamente per la Città minacciando di vendicare il fratello. Purtroppo la missione del Delegato governativo a Marsala non ebbe successo, perché il Grignano, in quanto Viceammiraglio di Marsala, era forista del Grande Almirante e l’Isgrò era forista del Santo Officio, e pertanto non potevano essere perseguiti dalla Reale Gran Corte. Per essere arrestati e giudicati dalla RGC occorreva l’autorizzazione dei Fori di appartenenza dei soggetti interessati. E dovette pertanto rinunciare all’incarico.

Fallirono anche altri tentativi da parte di personaggi autorevoli della città di Marsala per pacificare le due famiglie. La questione venne risolta nel marzo del 1711, quando il Vescovo di Mazara, su sollecitazione del Tribunale della Gran Corte, autorizzò l’arresto di Don Antonio Grignano X per essere condotto in carcere e giudicato secondo le leggi del Regno. Questo provvedimento contribuì sicuramente a rendere il clima di convivenza civile più sereno nella città di Marsala.

Di questa vicenda non sappiamo altro, fino adesso non siamo riusciti a trovare altri documenti su questo delitto.

Foto Marsala Antica – Museo Mirabile

redazione

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