Si ritorna a parlare della sostituzione di colleghi assenti con insegnanti di sostegno. Le indicazioni ministeriali nelle note n. 4274 del 4 agosto 2009 e n. 9839 dell’8 novembre 2010 non sembrano lasciare dubbi di sorta: “il docente di sostegno non può essere impiegato per la sostituzione dei colleghi assenti, se non in casi estremi“, ossia quei casi che non si possono risolvere in nessun altro modo. Nelle Linee Guida del Miur si legge: “… l’insegnante per le attività di sostegno non può essere utilizzato per svolgere altro tipo di funzioni se non quelle strettamente connesse al progetto d’integrazione, qualora tale diverso utilizzo riduca anche in minima parte l’efficacia di detto progetto“. L’impiego del docente di sostegno come sostituto non gli consente di seguire in modo efficace il progetto di integrazione per il quale ne è stata richiesta la presenza. Il Miur su questo è stato esplicito.
“Siamo contrari al provvedimento varato dal Governo che dà la possibilità di confermare i docenti di sostegno precari su richiesta delle famiglie e previo parere del dirigente, a rischio la legittimità delle procedure di assegnazione delle supplenze”. Lo dicono invece in una nota Adriano Rizza e Fabio Cirino, rispettivamente segretario generale e segretario regionale della Flc Cgil Sicilia commentando l’articolo 16 del Disegno di legge Semplificazioni approvato dal Consiglio dei ministri il 26 marzo scorso.
“Un provvedimento incostituzionale, demagogico e inadeguato – aggiungono – che si potrà applicare anche ai docenti privi di specializzazione dove in un contesto come quello siciliano, praticamente il 50% dei posti di sostegno, esattamente 13.923 su 27.877, sono in deroga, ovvero assegnati con supplenze a tempo determinato, sarebbe violata la trasparenza ed il meccanismo delle graduatorie esistenti, ridurrebbe il profilo dell’insegnante alle dipendenze della “volontà” dell’utente che potrebbe scegliere il docente oggi di sostegno e domani, chissà, il docente di italiano o di matematica”.
“Il provvedimento legislativo, tra l’altro – continuano Rizza e Cirino – non considera i docenti di ruolo che ogni anno vengono assegnati attraverso le procedure di utilizzazione e assegnazione provvisoria. Per loro continuerebbero a valere le vigenti regole contrattuali e quindi le graduatorie determinate dalle procedure di mobilità annuale”. “La continuità didattica – aggiungono – si garantisce attraverso la stabilizzazione di tutto il contingente dei posti in deroga, che in Sicilia supera quello dei posti a tempo indeterminato. È questa la vergogna da sanare, bisogna garantire la stabilità dei docenti precari che ogni anno ricoprono posti in deroga che andrebbero trasformati in posti stabili a tempo indeterminato. Ed è solo in questo modo che si garantisce la continuità didattica agli studenti con disabilità che invece ogni anno sono costretti a cambiare docente di sostegno”.
“Invece di utilizzare il sistema di istruzione per scopi propagandistici – aggiungono – ed emanare, quotidianamente, provvedimenti anacronistici e fuori dalla realtà, come il tetto agli alunni stranieri, classi a maggioranza di italiani, chiamate dirette di docenti da confermare “alla carta”, si investa sull’istruzione, garantendo organici stabili, figure di supporto come i mediatori culturali, gli assistenti alla comunicazione e tutto quello di cui ha bisogno un’istruzione di qualità”. “Ci opporremo in tutte le sedi a questi provvedimenti iniqui e divisivi – concludono Rizza e Cirino – anche con la mobilitazione, se necessario, senza escludere il ricorso alle vie legali qualora il provvedimento non venga radicalmente modificato nell’iter parlamentare di approvazione”.