Categorie: AgricolturaCampobelloCastelvetranoMarsalaMazaraPetrosinoSalemi

Diga Trinità, sei sindaci trapanesi uniti per salvare la stagione irrigua

A seguito della grave situazione idrica della diga Trinità che rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura locale, i sindaci di Campobello di Mazara, Castelvetrano, Marsala, Mazara del Vallo, Petrosino e Salemi, firmano un comunicato congiunto al fine di esortare la Regione Sicilia ad adottare misure immediate per assicurare lo svolgimento della stagione irrigua e proteggere l’agricoltura locale.

Questa la nota ufficiale: “Da quanto appreso nel corso del tavolo tecnico convocato all’Assessorato Agricoltura dal Commissario alla Siccità Dario Cartabellotta e dall’audizione in IV Commissione all’ARS, registriamo il grave stato di inerzia da parte della Regione e del Dipartimento acqua e rifiuti, quali enti gestore della diga Trinità. Siamo tutti ben consapevoli delle criticità che l’infrastruttura presenta, ma solo pochi mesi fa si era riusciti ad avere in deroga la possibilità di aumentare a 63,7 metri la quota di invaso e di salvare la stagione irrigua 2023. A fronte delle indicazioni date dal Ministero delle Infrastrutture lo scorso anno, nulla è stato fatto ad oggi”.

Per Castiglione, Alfano, Grillo Quinci, Anastasi e Venuti, la Regione siciliana dichiara lo stato di calamità per crisi idrica ma non fa nulla per salvare lo sversamento in mare dalla diga: “L’impossibilità di potere procedere con l’irrigazione nella imminente stagione estiva comporterebbe l’irrimediabile danneggiamento dei vigneti e degli uliveti e il collasso di diverse aziende agricole con gravissime conseguenze socio economiche per l’intero territorio. Si chiede con forza alla Regione Siciliana di agire con estrema urgenza per effettuare quelle azioni che possano consentire di ottenere a strettissimo giro tutta la documentazione necessaria in modo da poter richiedere l’autorizzazione per alzare le paratie e di avviare con urgenza le azioni necessarie per ripulire il fondo della diga dai fanghi e dalle sabbie. Con queste operazioni si potrebbero raccogliere quelle quantità di acqua per salvare almeno la stagione irrigua 2024 e far sopravvivere un comprensorio ormai allo stremo”. 

redazione

Condividi