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A Trapani il Consiglio vuole ricordare le foibe ma non la Shoah e si scatena la polemica

“Se siamo abituati ad un uso strumentale ed ideologico delle destre che compongono la minoranza in seno al Consiglio Comunale altrettanto non ci saremmo aspettati degli alleati che compongono la maggioranza di Governo di questa città”. Lo dichiarano Astrid Di Pasquale, segretaria del Circolo PD di Trapani e Giulia Passalacqua capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Trapani. Ieri sera in Consiglio Comunale é stata presentata la mozione proposta da Fdi dal titolo “La memoria del ricordo”, la quale invitava l’Amministrazione comunale a promuovere attività per il giorno della memoria delle foibe, ed a intitolare uno spazio ai “martiri delle foibe”. Le consigliere comunali dem Giulia Passalacqua e Marzia Patti hanno poi presentato un emendamento integrativo con lo scopo di aggiungere, oltre a quelle già riportate nella mozione, delle iniziative atte alla divulgazione della memoria della Shoah ed altresì ad intitolare uno spazio alle vittime della Shoah.

L’aula consiliare però senza distinzione alcuna ha, silenziosamente, bocciato l’emendamento. Avallando formalmente la visione ideologica proposta dalla minoranza. Non c’è spazio per il ricordo dell’olocausto. È giusto ricordare le vittime delle foibe ma non quelle della Shoah. È giusto ricordare ciò che accadde lungo il confine orientale della nostra nazione, ma non la storia più buia che ha sconvolto il mondo nel ‘900 – affermano le esponenti democratiche -. La storia va conosciuta, va ricordata, la storia insegna. Historia magistra vitae. Il passato non può essere cambiato ma conoscerlo permette all’essere umano di poter costruire un presente e un futuro migliori. Come Partito Democratico siamo fortemente convinti della necessità di ricordare, affinché certe brutalità non abbiano a ripetersi, ma non possiamo accettare che la memoria venga utilizzata in maniera strumentale. Questi sono tratti distintivi che dovrebbero accomunare tutte le forze democratiche. Riteniamo dunque necessario porre il tema in seno alla maggioranza e chiederemo al Sindaco, che ha pubblicamente sostenuto la posizione del PD sulla questione, un tavolo per capire da che parte vuole stare questa maggioranza su temi etici così importanti“.

A loro si aggiunge la contrarietà di quanto espresso in Aula contro la memoria anche della Shoah, del sindaco Giacomo Tranchida: “Mi dissocio da tale improvvisato e superficiale atteggiamento e preciso che, in tale equivoca direzione, il voto del Consigliere Mazzeo non può rappresentare in alcun modo la posizione della Giunta da me presieduta, ancor meno l’analogo ed equivocabile voto dei Consiglieri di maggioranza, dai quali al pari prendo decisamente le distanze, tanto rispetto al comune (?!?) valore ispiratore delle democratiche idealità nonché delle azioni programmatiche e di governo proposte e ulteriormente legittimate dai cittadini“.

Sull’argomento è intervenuta anche la presidente di Udi Trapani, Valentina Colli: “Dal 2019 ad oggi, ogni qual volta presentiamo il progetto “Treno della memoria”, non manca mai la controffensiva “e allora le Foibe?”. Una controffensiva chiaramente ideologica, sottesa a voler sminuire un evento “sgradito” ad una parte. Ieri, in Consiglio Comunale, si è consumato lo stesso siparietto al contrario: “e allora la Shoà?”. Occupandomi del “Treno della Memoria” da diversi anni – ma anche da storica e da insegnante – mi sembra necessario dover puntualizzare ahinoi l’ovvio. La Memoria è patrimonio universale, a prescindere dai perimetri politici ed ideologici, perché la Storia appartiene all’umanità. Ma la Storia non è solo un evento, una data, una tesi e una sintesi. La Storia è occasione, ricordo, linguaggio, insegnamento e monito. Ha dei propri percorsi, metodi e strumenti. E ci sarà un motivo per cui gli stessi testi scolastici sono suddivisi in capitoli: perché ogni evento, coi suoi protagonisti, ha delle caratteristiche ed una propria dignità. Dice bene la consigliera Passalacqua, nel sottolineare che oltre al “Giorno del Ricordo” esiste la “Giornata della Memoria”. Dice bene a voler impegnare l’amministrazione su questo fronte – impegno che Giacomo Tranchida ha sempre sposato col “Treno della Memoria”, quando ha economicamente potuto… forse le consigliere erano distratte! – ma si ferma un passo indietro e non alza l’asticella. Non trovo niente di strano, inusuale o ardito nella mozione di Nicola Lamia nel chiedere un impegno per la divulgazione e la memoria per le vittime delle Foibe. Non vedo nemmeno la necessità di emendarla con un benaltrismo anche questo post ideologico, a voler mettere una bandierina. Era un’altra la proposta che si doveva fare: approvare la mozione di Lamia e proporne un’altra, più articolata, di maggiore respiro, più ambiziosa, che impegnasse l’Amministrazione a creare e sostenere iniziative strutturate e sistemiche per la divulgazione della Memoria, del Ricordo e della conoscenza di tutte le vittime delle Guerre, dei genocidi, dell’odio dell’uomo. E la scelta è purtroppo molto vasta, dalla persecuzione di Sinti e Rom, dagli orrori nel Darfur, agli indiani d’America, al Cile, ai più contemporanei conflitti nella Striscia di Gaza. Ma l’asticella resta sempre bandierina e chi si occupa di difendere, divulgare e rafforzare la Memoria e la Storia resta sempre solo“.

redazione

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