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Interruzione della mensa scolastica al “Bassi-Catalano” di Trapani, i genitori insorgono

I genitori dei bambini frequentanti la scuola materna e primaria degli Istituti “Bassi-Catalano” di Trapani, direttamente e per il tramite dei propri rappresentanti, nell’intento di tutelare i diritti ed i legittimi interessi degli alunni, hanno inviato al sindaco Giacomo Tranchida, all’Ufficio regionale scolastico, alla Prefetto e per conoscenza al dirigente scolastico, una missiva in merito all’interruzione del servizio di mensa scolastica dall’inizio dell’anno 2024 da parte del Comune di Trapani.

“L’offerta formativa prospettata ed accettata dai genitori per i propri figli prevedeva un tempo scuola di 40 ore settimanali (tempo pieno), comprensivo del servizio di refezione scolastica fornito con l’intervento del Comune – scrivono nel documento -; da gennaio i genitori, per consentire la regolare prosecuzione del tempo scuola offerto e scelto, hanno provveduto direttamente ed autonomamente a fornire un pasto ai propri figli; dalle amministrazioni coinvolte non è stata fornita un’adeguata informazione ufficiale sulla ripresa o interruzione definitiva del servizio e/o sulle possibilità alternative e le attività in corso; il servizio mensa è strumentale all’attività scolastica – con tempo scuola 40h – cui i genitori hanno aderito ed è, dunque, strettamente correlato al diritto all’istruzione; le motivazione e le esigenze che hanno spinto le famiglie ad aderire a questa offerta formativa sono molteplici: lavorative; formative ed educative; economiche (per chi avesse difficoltà a garantire ai propri figli pasti completi); l’attuale situazione crea un forte disagio ai genitori e, soprattutto, agli alunni costretti a stare 8 ore a scuola, sempre in classe, spesso senza consumare un pasto caldo e comunque consumando pasti diversi tra di loro, circostanza che, oltretutto, genera e alimenta sentimenti di diseguaglianza“.

Alla luce di ciò, considerando che un pasto deve essere garantito a tutti e fa parte del percorso formativo degli alunni e che una tariffa diversificata in base al reddito familiare, a differenza dell’ “autogestione”, sia l’unico modo per garantire una adeguata ripartizione degli oneri della fornitura sulle famiglie, si è piuttosto cercato di far passare l’intervento dei genitori e l’erogazione di un servizio di “diversa natura” per una continuità di servizio, derogando dalle proprie responsabilità amministrative. In buona sostanza, i genitori affermano che l’Amministrazione comunale non ha mai parlato di interruzione di servizio ma di fatto è quello che è accaduto, perchè le famiglie si stanno sostituendo all’Ente comunale.

Pertanto le famiglie degli studenti della scuola “Bassi-Catalano” chiedono, con sollecitudine, la convocazione di un tavolo tra i rappresentanti dei genitori degli Istituti interessati e le parti interessate, al fine di definire il percorso tecnico-giuridico più opportuno per garantire l’immediata ripresa del servizio pubblico interrotto ed ottenere informazioni esaustive sulle concrete attività che ogni singola amministrazione, scolastica e non, sta ponendo in essere per superare la grave situazione di disagio vissuta ogni giorno dai loro figli, tanto per l’anno scolastico in corso quanto per i successivi.

redazione

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