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Cambia Petrosino chiede le dimissioni del sindaco e del consiglio comunale

Il gruppo Cambia Petrosino interviene in seguito alla recente condanna dell’ex Consigliere comunale Michele Buffa, della lista “Alternativa – Insieme per Petrosino”, supportata dall’attuale Amministrazione guidata da Giacomo Anastasi.

Questa sentenza – scrivono gli ex amministratori Gaspare Giacalone, Luca Facciolo, Federica Cappello, Rocco Ingianni e Francesco Zichittella – conferma che l’attuale Amministrazione è stata eletta per una manciata di voti tramite un accordo politico-mafioso. Del resto era stato lo stesso primo cittadino a rilasciare dichiarazioni pubbliche, all’indomani degli arresti, prendendosi l’impegno a trarne le dovute conseguenze. Pertanto, chiediamo le immediate dimissioni del Sindaco e del Consiglio Comunale, ritenendo inaccettabile che si continui a governare in modo inefficiente dopo questa sentenza. È indubitabile che è ora di assumersi la responsabilità politica di quanto è accaduto, questo vale a prescindere dalle responsabilità giudiziarie dei singoli”. La nota di Cambia Petrosino guidata dall’ex sindaco Gaspare Giacalone afferma che le dimissioni sono improcrastinabili per scongiurare la probabile pioggia di ricorsi che potrebbero mettere in discussione la validità del risultato elettorale e che a loro avviso comprometterebbero ulteriormente l’immagine delle istituzioni e della giusta azione amministrativa.

“Negli ultimi due anni – afferma la nota stampa del gruppo che giunse terzo alle ultime elezioni amministrative petrosilene – siamo stati accusati più volte dall’Amministrazione attuale di aver gestito male il Comune, arrivando perfino a celebrare fantomatici processi in piazza, con accuse totalmente infondate e volgari turpiloqui. Ora che, invece, un processo c’è stato e c’è una sentenza, assistiamo al totale silenzio. Pertanto non tollereremo più chi, senza competenze o integrità morale, si arroga il diritto di giudicare l’amministrazione passata. Quereleremo ogni attacco proveniente da chi, per nascondere le proprie malefatte, cerca di confondere una cittadinanza già turbata dagli eventi emersi. Interveniamo con fermezza per denunciare il silenzio assordante dell’attuale amministrazione su una sentenza così grave. Ci chiediamo perché nessuno, tra le forze politiche e le associazioni anti-mafia, commenti l’accaduto e se questo silenzio equivale ad uno stato di salute compromesso della vita democratica nel nostro territorio. Il tempo delle chiacchiere è finito, ora è tempo di assumersi le proprie responsabilità per il bene della cittadinanza e della verità”

redazione

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