Categorie: CronacaPalermo

Una folla commossa ai funerali di Kevin ed Emanuel Barreca

La foto di Emanuel sorridente e un piccolo trenino sopra la bara che contiene il corpo del bimbo di cinque anni vittima della folle strage familiare di Altavilla Milicia, accanto il feretro del fratello Kevin, di 16 anni, vegliati dai nonni e dallo zio materno. Nel piccolo centro a 25 chilometri da Palermo è il giorno dell’ultimo saluto a due delle tre vittime della follia omicida costata la vita anche ad Antonella Salamone, moglie di Giovanni Barreca, imbianchino reo confesso che dalla notte tra il 10 e l’11 febbraio si trova in cella. In carcere anche la coppia palermitana che sarebbe stata regista delle torture che hanno provocato la morte della donna e dei due figli, Massimo Carandente e Sabrina Fina, così come la figlia 17enne di Antonella Salamone e Giovanni Barreca.

Dolore e commozione nel plesso comunale ‘Calogero Zucchetto’ di Altavilla, dove in tanti si sono recati oggi per un ultimo saluto ad Emanuel e Kevin. “A mia figlia ho detto che il suo compagnetto si è trasferito in una città molto lontana perché il padre ha trovato lavoro lì e si sono dovuti trasferire subito senza potere salutare nessuno”, ha raccontato la madre di una compagna d’asilo del piccolo Emanuel, aggiungendo in lacrime: “Più di questo non potevo dire a mia figlia. Ciò che è stato fatto è impossibile”. Commozione anche dalle parole del sindaco di Altavilla Milicia, Pino Virga: “La comunità è in ginocchio, le ferite resteranno e non potremo dimenticare tutto questo orrore ma dobbiamo guardare avanti e ritornare a vivere. Il Comune è vicino alla famiglia sia dal punto di vista morale che materiale – ha aggiunto -. nelle prossime settimane, quando saranno restituiti anche i resti della povera signora Antonella, organizzeremo un altro momento di condivisione e partecipazione cittadina”.

“Chiedo che in questi giorni nella nostra arcidiocesi, specialmente durante l’Eucaristia, si preghi per le vittime della strage di Altavilla Milicia: Antonella, Kevin e Manuel e per i genitori e i parenti di Antonella; per il pentimento e la conversione a Dio dei responsabili di questa assurda atrocità che ancora una volta ci ha posto dinnanzi a vite in macerie, ai cumuli del disagio sociale e delle fragilità umane, terreno fertile per i nuovi seduttori del fanatismo religioso che profanano il volto e il nome Santo di Dio, lento all’ira e grande nell’amore”. Così l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, che oggi si è recato alla camera ardente allestita per le due vittime più piccole della strage familiare avvenuta ad Altavilla Milicia. “Si elevino preghiere anche per la comunità di Altavilla Milicia fortemente provata e attonita dinnanzi a tanta violenza consumatasi in una casa e in una famiglia della città – ancora Lorefice -. Impegniamoci tutti per una convivenza umana pacifica, fraterna e giusta, sul fondamento della cura reciproca e della solidarietà, perché non avanzi l’iniquità e non si raffreddi l’amore nei cuori di molti”. (AGENZIA DIRE)

redazione

Condividi