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Si dimettono segreteria e direttivo del PD di Marsala: “Persistono incomprensioni e distanze”

“Dopo un lungo periodo di stasi e d’inerzia, caratterizzato sia dalla totale mancanza di un’incisiva e puntuale opposizione alla giunta di Grillo – che mostrava fin da quando ha preso il “potere” tutte le sue incapacità amministrative e gestionali – e sia dall’inesistente presenza del partito sul territorio, il congresso si è reso necessario soprattutto nei confronti degli iscritti e degli elettori che ci avevano dato la fiducia. Lo scopo del congresso era quello di avere un gruppo dirigente all’altezza del nuovo corso del Pd, che poi verrà inaugurato con l’investitura democratica, attraverso le primarie, con l’elezione di Elly Schlein“. Così affermano dalla segreteria guidata da Paolo Pace e dal Direttivo del circolo PD di Marsala che hanno formalizzato le proprie dimissioni.

In un comunicato ufficiale, i democratici lilybetani affermano: “Purtroppo il suo esito, come è noto, non è stato quello auspicabile per tutti, cioè la possibilità di trovare l’unità di tutte le forze che, al proprio interno, pur nella dialettica, avessero a cuore il rilancio e il recupero del partito, che era uscito sconfitto dalle elezioni comunali. Infatti, una parte del partito, che non era riuscito a svolgere il suo compito che gli era stato affidato prima del congresso, ha deciso di non partecipare alla votazione per eleggere il nuovo segretario e gli organi direttivi, abbandonando anzitempo i lavori nel pieno della discussione congressuale. Una decisione questa che ha pesato molto nel partito e nei suoi militanti. Più volte si è cercato di trovare momenti di coinvolgimento delle compagne e dei compagni che hanno deciso di rimanere fuori dal partito. Ma nessuna delle tante iniziative che sono state intraprese ha sortito l’effetto sperato, come quella di avere creato i gruppi tematici che hanno coinvolto anche i non iscritti su alcune problematiche specifiche o quello di indire frequentemente le convocazioni dell’assemblea degli iscritti per un confronto più ampio e di maggiore interesse che riguardavano la nostra città e le nostre contrade lasciate al proprio destino dal sindaco Grillo”.

Bisogna prendere atto che, dopo l’insediamento della segreteria Schlein, si sono registrati timidi e sporadici contatti con quel gruppo di compagni che si erano disinteressati del partito. Ma non possiamo nasconderci che ancora persistono incomprensioni e distanze notevoli di un’azione comune su temi importanti. E nemmeno possiamo accettare l’idea di arrivare a soluzioni pasticciate, tipo pseudo organismi paralleli frutto di accordi sottobanco – scrivono ancora -. Tutto ciò premesso e considerato che il 9 e 10 giugno si andrà alle elezioni europee e, nel 2025, a quelle amministrative a Marsala, si ritiene più che mai opportuno che il gruppo dirigente nel suo insieme, i militanti, gli scritti, gli elettori e i simpatizzanti possano sentirsi a proprio agio nel partecipare attivamente alla vita di partito. Per facilitare questo processo, è altresì necessario che il segretario e il direttivo si dimettano dal loro rispettivo incarico per dare vita allo svolgimento democratico di un nuovo congresso. Un congresso all’interno del quale si possa e si debba sviluppare un dibattito franco e aperto in grado di individuare il gruppo dirigente e il segretario politico frutto di un confronto democratico e non di accordi di “capi corrente”.

redazione

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