Categorie: CronacaTrapani

La storia di Ousmane, dal Cpr di Milo in fiamme a Roma per morire

Era sbarcato in Italia, il 22enne della Guinea Ousmane Sylla. Poi era stato rinchiuso nel Cpr di Trapani fino a quando un incendio scoppiato nella struttura il 22 gennaio scorso, ha portato al suo trasferimento nel centro per il rimpatrio di Ponte Galeria, a Roma. E’ qui che in pochi giorni dal suo arrivo si è tolto la vita. I compagni lo hanno trovato ancora in vita alle 5 del mattino: hanno tagliato la corda e provato a soccorrerlo chiamando gli operatori del centro. Il ragazzo è stato portato in infermeria dove hanno effettuato le manovre di rianimazione in attesa dell’ambulanza. Quando il medico è però arrivato non ha potuto far altro che constatarne la morte. 

Ousmane ha lasciato anche un messaggio che diceva: “Per favore, riportate il mio corpo in Africa, mi manca tantissimo il mio Paese, mi manca tantissimo mia madre. Le forze dell’ordine non capiscono nulla, nemmeno la mia lingua. Non ne posso più, voglio solo che la mia anima riposi in pace”.Ousmane era triste, voleva tornare in Africa. Sentiva la nostalgia e piangeva spesso”, hanno detto gli operatori della struttura.

redazione

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