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Sicilia, all’Ars bocciata la legge “salva-ineleggibili”. Fdi minaccia la crisi


I venti di crisi soffiavano da martedì 30 gennaio, quando la maggioranza all’Ars era andata “sotto” sulla riforma delle Province.

Nella seduta di mercoledì si è consumata un altra tappa che in tanti definiscono di forte avvicinamento ad una crisi politica con insospettabili conseguenze. In pochi minuti l’aula, complice il voto segreto, ha bocciato la norma “salva-ineleggibili”, cara a Fratelli d’Italia. Una sconfitta per il centrodestra, andata in scena sotto gli occhi del presidente della Regione Renato Schifani che raramente frequenta l’Aula e la cui presenza stavolta aveva assunto una forma di impegno anche istituzionale nei confronti degli alleati del partito di Giorgia Meloni che in mattinata aveva serrato le file in vista del voto pomeridiano.

A Fratelli d’Italia il ko sulla salva-ineleggibili’, provocato dal tradimento dei franchi tiratori, ha fatto prendere decisioni che avranno conseguenze politiche. Infatti poco dopo una riunione di giunta regionale per decidere le designazioni dei manager ha visto assenti i quattro assessori meloniani, impegnati nel frattempo in una accesa riunione di gruppo all’Ars successiva al voto d’aula. L’attesa della delegazione di FdI a Palazzo d’Orleans, in realtà, è durata oltre un’ora rispetto alle 19, orario fissato per la Giunta. A quel punto il governatore Renato Schifani, rimasto in contatto continuo con l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, non ha potuto fare altro che procedere con le nomine dei direttori generali concordate con tutti gli alleati.

redazione

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