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Storia della bici rubata a Marsala, Genna: “Mi scuso ma non ho offeso nessuno. Ora chi tutela me e la sicurezza cittadina?”

Sembra esserci un epilogo per la vicenda della bici rubata inizialmente identificata, per mero errore, in una immagine diffusa dal Comune di Marsala. O almeno per quanto riguarda la diatriba social tra il reale proprietario della bici in foto, A. A. di 21 anni che svolge lavori di Pubblica Utilità per conto dell’Ente comunale, e Gloria Genna, artista marsalese che aveva riconosciuto la sua bici che gli era stata rubata vicino Palazzo VII Aprile, in pieno centro storico.

La Genna torna a scrivere su Facebook: “Considerato che è stato bastevole il mio post (ad oggi eliminato perchè tutto questo mi stressa fortemente e mi debilita nella salute) dove ho identificato la mia bici rubata in una foto d’archivio, nonostante nessuna persona specifica sia riconoscibile, immagino che un altro post abbia lo stesso valore, quindi devo scusarmi pubblicamente con A.A. di anni 21 il quale si è identificato come il soggetto di quella foto e che io non conosco, né ho mai accusato di essere il ladro in quanto il ladro non è, e possiede una bici elettrica bianca che non corrisponde minimamente alla mia bici grigio scuro che nel post è ben visibile in altre immagini. Il post era una richiesta d’aiuto per l’ingiustizia subita. Bastava forse questo a capire, nella mia ingenuità, che non c’era collegamento tra le bici e tra le persone nè calunnia contro il suddetto. Ho specificato nel post che il ladro è un ragazzo arabo di cui conosciamo l’identità e nella buona fede e serenità di pubblicare una foto che non ha copyright né identifica il soggetto né la proprietà intellettuale, non potevo mai immaginare che qualcuno si sentisse offeso o che addirittura una commissione dirigenziale dovesse valutare e intraprendere azioni contro di me. La stessa celerità e prontezza in questa specifica occasione, sarebbe bello si potesse palesare nelle emergenze cittadine come la sicurezza, per la cui mancanza io sono stata privata in pieno centro storico del mio mezzo di locomozione acquistato con ore e ore di lavoro nei campi dal mio compagno per me, per non sostenere i costi proibitivi dell’automobile. Immagino che vengano querelate o indagate o esposte pubblicamente anche tutte le persone che giornalmente sovrastano l’amministrazione di insulti e calunnie sui social, giusto?”, scrive ancora la Genna. Mi dispiace tanto e ho il cuore spezzato perché la mia città sa chi sono e cosa faccio, sa chiedermi aiuto, sanno telefonare e mandare mail, sanno caricarci di animali in difficoltà e contattarci in qualsiasi momento, sanno trovarmi e mi trovano sempre disponibile e diplomatica. In questo caso invece la notizia dell’interesse comunale alla vicenda la ho appresa da Facebook, nessuno mi ha chiesto nulla ne hanno cercato di aiutarmi“.

La Genna dice anche che il suo post è stato “oggetto di sciacallaggio giornalistico” che la nostra redazione però respinge, in quanto anche le informazioni Social sono notizie se verificate e questa lo era. Anzi, con il nostro articolo volevamo proprio aiutare Gloria nella ricerca della sua bici per evitare che altri mezzi vengano rubati in pieno centro, sotto gli occhi dei passanti e vicino uno dei palazzi istituzionali della Città, ovvero quello in cui si riunisce il Consiglio comunale. Gli eventi successivi, come la stessa Genna dice, sono accaduti in quanto il 21enne marsalese si è reso pubblicamente riconoscibile a tutti, anche se nella foto del Comune, preso da dietro e in lontananza, non era minimamente identificabile. Ma anche giustamente si è sentito chiamato in causa e ha voluto ribadire che la bici è la sua, che è in possesso dei documenti di acquisto già esibiti a tutti e che è totalmente estraneo al furto, naturalmente.

Poi ancora la giovane afferma: “Quindi scusami tanto A. A. ma come ho detto ai tuoi parenti che mi hanno telefonato tante volte, come posso avere qualcosa contro te se tu non sei il ladro e in quella foto ti riconosci tu stesso, nessun altro potrebbe farlo, quindi come calunniare chi non è riconoscibile? Accetta le mie scuse perchè il ladro non sei tu. Sicuramente c’è stato risentimento e rabbia ma se una persona non ha nulla da temere, come te, perché succede tutto ciò? Perché io ho accusato ingiustamente e con certezza qualcuno non riconoscibile in una foto e quindi sono responsabile del mio fareAd ogni modo ringrazio tutti per la solidarietà, affetto, per le bici che volete prestarmi, per gli abbracci e l’aiuto nelle ricerche sostenuto da tanti amici, grazie alle forze dell’ordine di polizia e carabinieri che nonostante le nostre leggi “particolari” mi hanno sostenuto anche emotivamente e chiedo scusa anche ai miei genitori i quali si sono preoccupati tantissimo tra incredulità e la solita frase ‘forse era meglio che restavi a Urbino'”.

In ogni caso chi riconoscesse la bici di Gloria Genna, è pregato di contattarla.

redazione

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