Dopo trent’anni di latitanza, a pochissimi giorni dalla ricorrenza di un anno dalla cattura di Matteo Messina Denaro, si torna a parlare del suo patrimonio di cui ancora non c’è traccia. Una pista sembra portare in Svizzera.
La Procura di Palermo a settembre scorso ha riaperto la rogatoria di ricerca dei capitali nella Repubblica federale svizzera e che già aveva portato nel 2015/2016 i magistrati della procura federale a perquisire società finanziarie, istituti di credito ticinesi e a sentire alcune persone che in Ticino erano in affari con Giovanni Domenico Scimonelli, l’imprenditore di Partanna fedelissimo del boss castelvetranese, condannato nel 2018 all’ergastolo come mandante dell’omicidio di Salvatore Lombardo, ucciso a Partanna.