Un imprenditore trapanese che ha deposto come teste al processo all’autista di Matteo Messina Denaro, Giovanni Luppino – accusato di associazione mafiosa – ha fatto sapere davanti al Pm Gianluca De Leo, che l’imputato a novembre del 2022, quindi prima della cattura del boss castelvetranese, gli chiese il pizzo per conto del padrino di cosa nostra.
Da questo quadro emergerebbe una parte attiva dell’imprenditore agricolo di Campobello che non era solo autista di Messina Denaro. Al teste, gli inquirenti sono arrivati tramite le intercettazioni. “Mi propose un incontro, dicendomi di lasciare a casa il cellulare, e poi mi chiese un aiuto economico per Messina Denaro – ha raccontato il testimone durante il processo -. Io rifiutati. Se fosse accaduto qualcosa a me o ai miei familiari sarei andato dai carabinieri”.
Ma per la tesi difensiva di Luppino, l’uomo addirittura non sapeva inizialmente che fosse il boss quello da accompagnare nella clinica La Maddalena di Palermo per le cure oncologiche del boss ma lo avrebbe scoperto dopo dallo stesso Messina Denaro.