Su proposta dell’onorevole partannese Nicolò Catania tra gli interventi a tabella erogati dal Dipartimento del turismo, dello sport e dello spettacolo, sono stati inserite diverse somme nella Finanziaria regionale.
Tra queste troviamo le 50 mila euro per la seconda edizione del “Kitesurf festival” a Marsala, che lo scorso anno aveva pure ricevuto il pieno sostegno della Regione tramite proprio il deputato di Fratelli d’Italia.
Ma il vero nodo, adesso, sarà quello legato ai chioschi dello Stagnone, tanto controversi. Una lunga protesta mesi fa, è stata portata avanti da Legambiente, Circolo di Marsala e Petrosino, per quanto riguarda l’ipotesi di mantenere i chioschi all’interno dello Stagnone, permanenti e dunque tutto l’anno per un turismo destagionalizzato.
Gli esercenti e i titolari di attività commerciali che ricadono in quelle zone sono titolari, come previsto dalla regolamentazione comunale, di autorizzazioni di carattere stagionali e in modo particolare dal 1° aprile al 31 ottobre di ogni anno.
Lo scorso mese una delegazione in rappresentanza delle tantissime imprese del settore ha incontrato l’Amministrazione comunale di Marsala ed ha manifestato il disagio di dovere ogni anno, alla scadenza prevista, dismettere le proprie strutture provvisorie.
L’assessore del Comune di Marsala Giacomo Tumbarello, aveva fatto sapere che “… fatte salve le procedure previste dagli atti autorizzativi già rilasciati, si è posto il problema di investire della questione l’Assessorato regionale per il Territorio e l’Ambiente. Abbiamo chiesto al Governo regionale di valutare la possibilità di consentire l’allungamento del periodo di permanenza dei chioschi in aree private all’interno del Piano paesaggistico”.
In pratica l’Amministrazione ha passato la palla alla Regione. Ed ecco che nella lunga notte all’Ars, tra le norme ordinamentali approvate, ci sono anche quelle che regolano le licenze dei chioschi in zone B e di pre-Riserva dello Stagnone, anche in proprietà private, che, nelle more di riscrittura dei regolamenti delle Riserve, possono mantenere montate le strutture.
Adesso ci si attende un ulteriore passo avanti di Legambiente, in merito.
Visualizza commenti
Come se chi ha installato questi chioschi a suo tempo non sapesse che c’era questa clausola …. La verità è che ormai i marsalesi stessi hanno deciso di rovinare quello che la Natura e la Storia ci hanno donato… e si assiste passivamente a tutto ciò per miopia e basso interesse clientelare…
Dopo avere distrutto il litorale sud con le case private costruite sulla battigia, adesso le illuminate amministrazioni locali e regionali decidono la distruzione del paesaggio agricolo del litorale nord dove si colloca la Riserva naturale "Isole dello Stagnone di Marsala", eliminando di fatto le regole della Riserva stessa. Complimenti!!!... E meno male che le direttive europee parlavano di sviluppo ecologico!