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Lettera per un amico: “A Mario, così puro e diretto…”

A Mario,

Sono sicuramente tante le persone che in queste ultime ore stanno pensando e ripensando a cosa avrebbero voluto dirti attendendo il tuo riscontro.

È sempre così, chi va via lascia a chi resta le parole in gola, lì dove resteranno intrappolate per sempre.
E in loro soccorso giungeranno i ricordi dei tanti momenti trascorsi insieme.
Momenti che per alcuni in realtà sono ore, giornate intere, mesi, anni e decenni.
Ma sono certo che anche chi non ha avuto la fortuna di trascorrere con te tanto tempo, dai pazienti ai conoscenti, siano tutti riusciti egualmente a cogliere il tuo essere, grazie alla tua trasparenza e sincerità infinite.

Perché tu sei così, puro e diretto, con la consapevolezza di poter risultare severo.
Severità che sottendeva la responsabilità di un padre e il senso del dovere.

Valori che hai espresso nella quotidianità nel rapporto con la tua splendida famiglia, sia nel ruolo di marito esemplare della tua impeccabile e innamoratissima Milena che di padre attento, premuroso e sempre presente dei meravigliosi Giovanni e Sara, cresciuti anche con la preziosa cura di Patrizia Semeraro che da sempre ha rappresentato una fedele e discreta figura tanto nella vostra famiglia quanto nel tuo lavoro, caro dottore.

Ieri sera guardavo e ti accarezzavo le mani, mani che hanno tramutato la tua cultura, la tua conoscenza e il tuo sapere in sollievo e soluzione per moltissime persone. Persone alle quali ti sei sempre dedicato con grande slancio, professionalità, cura e magnanimità senza preoccuparti del tempo che ci impiegavi.

Lo stesso tempo che per anni e anni hai donato ai tuoi alunni, spesso inconsapevoli della fortuna che hanno avuto nell’averti come docente.
Fortuna che invece era ben percepita e valorizzata da tutti i colleghi della Stefano Pellegrino prima e della Vincenzo Pipitone poi e in primis dalla nostra dirigente, Mariella Parrinello rammaricata per l’impossibilità ad essere presente qui con noi in questo momento.

Da sempre sei stato preziosa risorsa anche per il basket cittadino, mettendo in evidenza, oltre alle tue qualità atletiche, i tuoi pregi in quanto persona altruista e corretta.
Hai cresciuto e stimolato generazioni di cestisti che sicuramente in questo momento come tutti noi avrebbero il desiderio di seguirti nei tuoi salti a canestro e fermare la tua corsa verso l’alto per trattenerti qui con noi, perché già ci manchi tantissimo, ma commetteremmo fallo perché è giusto che la tua anima prosegua il suo cammino finalmente libera da sofferenze che non meritavi… ciao Mario, buon viaggio amico mio.

Enzo Campisi, i docenti della “Vincenzo Pipitone” e la dirigente Mariella Parrinello

redazione

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