Il dibattito sulla pista ciclabile urbana di Marsala impera in Città e sui social. L’opera sta modificando il decoro delle strade marsalesi e la viabilità non solo del lungomare. Parcheggiare o transitare nelle vicinanze del centro città è un’impresa.
Tante le perplessità sollevate in merito alla pista che, a ben vedere, pista ciclabile ‘tradizionale’ non è. Ma capiamo meglio. Sull’argomento il mondo politico locale, come era prevedibile, si è attivato. Assieme all’assessore all’Urbanistica del Comune di Marsala, abbiamo cercato di approfondire l’opera.
“Ci sono dei dubbi che i cittadini mi sollevano e riguardano alcuni tratti di pista che sono convertiti in modalità promiscua tra pista ciclabile e corsia. Ad esempio – ci dice l’assessore Giacomo Tumbarello -, tra viale Isonzo e Piazza Piemonte e Lombardo. Il progetto iniziale prevedeva una pista esclusiva per i ciclisti anche a doppio senso di marcia. Di concerto col Comando dei Vigili urbani, abbiamo recepito il concetto che le piste di questo genere sono disciplinate da leggi che prevedono che ci siano anche ciclabili cosiddette promiscue attraversate da veicoli a motore e da due ruote”.
Da quanto abbiamo compreso quindi, inizialmente se fosse stata mantenuta la ciclabile come era nel progetto originale non ci sarebbe stato abbastanza spazio per i veicoli. Oppure, conclude l’assessore, bisognava creare un senso unico su tutto il Lungomare. Cosa impensabile. Per mantenere il doppio senso di marcia, sempre con il Comando della Polizia Municipale, si è ritenuto di modificare la pista in corsie ciclabili ma che possano essere attraversate pure dai mezzi.
Abbiamo approfittato anche per chiedere cosa, in prossimità della stazione ferroviaria dove sta nascendo una sorta di dehors per biciclette, l’Amministrazione intenda fare.
Si tratta di un punto dove il Comune, con un disciplinare che stiamo predisponendo effettuerà su richiesta dei cittadini il ‘prestito’ di bicilette che naturalmente dovranno essere restituite. Come dicevamo, il mondo politico che non si riconosce nell’Amministrazione comunale guidata da Massimo Grillo, è intervenuto in alcuni casi in maniera persino pesante.
“Premetto – afferma il consigliere di opposizione Flavio Coppola – che io sono per le piste ciclabili se sono funzionali e compatibili con la viabilità urbana. Nel caso specifico, diversamente da quella realizzata nel litorale dello Stagnone, con tutti suoi difetti, la ciclabile del Lungomare non ha nessuna delle caratteristiche compatibili e renderà poco fluido il traffico. Sorprende il video pubblicato dal sindaco Massimo Grillo che accusa l’Amministrazione precedente di avere lasciato questo complicato progetto. Giusto precisare che la pista in questione fa parte di Agenda Urbana ed stata inserita tra i progetti ammissibili, con una graduatoria provvisoria nell’ottobre del 2021. Questo significa che il sindaco attuale aveva tutto il tempo per bloccare il progetto, dunque rinunciare all’opera, modificarlo con intelligenza e renderlo funzionale almeno per certi aspetti”.
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Non capisco il senso di una pista promiscua, perché la normale strada non è anch'essa idonea ai ciclisti?
Solo perché è di un colore diverso?
Per me è una cosa senza senso, o fai la pista ciclabile o niente.
Se volete sentire il mio modesto consiglio, ripristinate il tutto come era prima dei lavori ed impiegate le somme, quelle rimaste, per riparare buche e dislivelli e pulire le aree cittadine stracolme di montagne di rifiuti. Se pista ciclabile ha da farsi, fatela all' interno del parco della Salinella, senza intaccare la carreggiata delle. strade, che deve essere, dico , deve essere , ampia e sicura.
Una cagata intergalattica..immagine e somiglianza di quella dello Stagnone...i tecnici si sono diplomati alla Cepu..