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Nella rete mafiosa di Mazara il ruolo dei ‘sensali’ marsalesi

All’alba di mercoledì a Mazara del Vallo, i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della D.D.A. a carico di 3 soggetti, gravemente indiziati di appartenere alla famiglia mafiosa di Mazara.

Le indagini hanno consentito di ricostruire una serie di presunte dinamiche associative riguardanti gli assetti della famiglia di Mazara, già in passato al centro della manovra finalizzata alla ricerca di Matteo Messina Denaro ed alla disarticolazione del suo circuito di favoreggiamento. In particolare: uno degli arrestati al momento ai domiciliari, Giovanni Vassallo, 71 anni, già socio di Giuseppe Gricoli, braccio destro dell’ex latitante castelvetranese, nel circuito di rapporti comunicativi di quest’ultimo e il concorso di Vassallo in una rapina avvenuta a Palermo nell’aprile del 2015 i cui proventi servirono alla famiglia di Messina Denaro. Finiscono in carcere invece Emilio Alario, palermitano di 61 anni, e Giuseppe Lodato, mazarese di 32 anni.

La rete controllava anche i territori e le controversie tra privati, gestendo debiti non pagati, rapporti di lavoro e intermediazioni immobiliari. In tale contesto nel giugno 2021 il soggetto reggente di Mazara raccoglieva tramite un sensale di Marsala, l’intermediazione di una vendita di un fondo assegnatogli dal defunto reggente del mandamento Vito Gondola in cui si sarebbero indebitamente intromessi altri soggetti di Marsala. In tale circostanza uno degli arrestati di questa operazione dei Ros, avrebbe anche fissato il prezzo della mediazione indicandolo nel 2% del valore dell’immobile sia a carico del venditore che dell’acquirente.

redazione

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