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A Partanna si presenta la mostra per i 100 anni di Antonio Sanfilippo

In occasione del centenario della nascita dell’artista Antonio Sanfilippo (1923 – 2023) è stata ideata e promossa da numerose istituzioni culturali siciliane – il Comune di Partanna, il Comune di Palermo, il Dipartimento Regionale e l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, la Fondazione Sicilia e la Fondazione Sebastiano Tusa – una mostra retrospettiva antologica diffusa delle opere dell’artista, in collaborazione con l’Archivio Accardi Sanfilippo di Roma e con la curatela scientifica di Bruno Corà.

Giovedì 21 dicembre la mostra antologica “Segni Forme, Sogni della Pittura. Cento Anni, dedicata al celebre pittore siciliano, nel centenario della sua nascita” sarà presentata alla stampa alle ore 11 presso il Castello Grifeo di Partanna; l’inaugurazione al pubblico si terrà sempre giovedì 21 ore 17 al RISO Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea, in via Vittorio Emanuele 365, Palermo e alle ore 19 presso la Fondazione Sicilia, Villa Zito, via della Libertà 52.

La mostra, che ha l’obiettivo di celebrare l’opera del Maestro partannese, si sviluppa attraverso alcune importanti sedi siciliane: nel Castello Grifeo e nel Villino di Scerbi a Partanna sono esposte le prime creazioni della vocazione pittorica di Sanfilippo, i primi disegni a matita, gli acquerelli, le tempere, gli inchiostri, alcuni oli e una grande decorazione parietale rinvenuta nel 2014 nella piccola casa “atelier” dell’artista, un tempo della famiglia Sanfilippo, oggi di una famiglia partannese; nel museo Riso uno scelto nucleo di opere provenienti da musei pubblici italiani e collezioni private evidenzia la maturità artistica di Sanfilippo tra la metà degli anni Cinquanta e la metà degli anni Sessanta; e infine, presso gli ambienti di Villa Zito un ampio repertorio di opere disegna un percorso del lavoro pittorico di Sanfilippo a partire dal 1947 fino al 1971, mostrando lo sviluppo del linguaggio dell’artista protagonista di Forma (1947), fino all’ampio riconoscimento internazionale.

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La pittura di Sanfilippo infatti ha conosciuto molte stagioni durante le quali si sono evidenziate le differenti qualità della sua ricerca. Dopo la prima fase giovanile di una figurazione ricavata da Cézanne e Picasso, egli approda all’astrazione ed esordisce nel 1947 nel gruppo Forma a Roma insieme a Pietro Consagra, Piero Dorazio, Carla Accardi, Giulio Turcato, Achille Perilli e altri, partecipando all’azione di rinnovamento della pittura italiana dopo l’isolamento dal resto della pittura europea e internazionale a causa del Fascismo e del Secondo conflitto mondiale.

Dopo la fase ‘formalista’ e l’incontro con la pittura di Magnelli, a partire dal 1952 si osserva nel lessico pittorico di Sanfilippo l’apparizione di un segno che avvia nuovi principi compositivi dell’immagine. Ma con l’insorgenza di quel segno l’azione di Sanfilippo non cesserà di rinvenire percorsi espressivi diversi e nuove intenzioni di spazialità. Le sue forme divengono più libere ed aperte e il colore porta in evidenza le sue stesure di maggiore densità.

Il segno di Sanfilippo d’ora in avanti assumerà la valenza strutturante d tutta la sua pittura, determinando le successive fasi, in continua trasformazione, fino alle sublimi rarefazioni degli aggregati ‘nuvolosi’ che dagli anni 1962 giungono alle “linee punti” dei primi anni Settanta, di altissima poesia. La pittura di Sanfilippo, “affine al suo stile di vita misurato – come è stato osservato – tendenzialmente meditativo e straordinariamente ricco per profondità di sentire”, lo configura tra i maggiori artisti italiani ed europei della seconda metà del XX secolo, fecondo esempio per le giovani generazioni del terzo millennio. (B.C.)

redazione

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