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Il canto lirico italiano entra nella lista Unesco

Il canto lirico italiano è ufficialmente iscritto nella lista del patrimonio immateriale mondiale dell’Unesco. L’annuncio è arrivato in diretta dal Botwsana, dove si è tenuta la riunione del Comitato Unesco che ha deciso l’iscrizione dell’arte del canto lirico italiano nel Patrimonio immateriale. Del resto, si sa, la lirica è il genere musicale per il quale l’Italia è più famosa nel mondo e le voci dei più grandi tenori (Caruso, Del Monaco, Pavarotti, Bocelli) sono apprezzate in ogni parte del pianeta.

Sono già stati inseriti nella lista del patrimonio immateriale mondiale dell’Unesco l’Opera dei Pupi Siciliani, la dieta mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, l’arte del pizzaiolo napoletano, la falconeria, l’arte dei muretti a secco, l’alpinismo, la transumanza e l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia, la perdonanza celestiniana. Ancora più numerose, naturalmente, sono le tracce italiane nella lista dei beni materiali dell’Unesco, dai centro storici delle grandi città d’arte (Roma, Firenze, Venezia, Genova, Bologna, Vicenza, Padova, Siena, Napoli) alle Dolomiti, dall’Etna alla Val di Noto, dalla costiera amalfitana ai sassi di Matera, fino al percorso arabo-normanno della provincia di Palermo.

Ad assistere alla diretta trasmessa dal ministero della Cultura, il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi. “Sono felice”, ha detto dopo un applauso scoppiato nella sala del Mic.

Soddisfatto anche il Ministero della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Dopo un lungo e articolato lavoro una grande eccellenza della nostra nazione ottiene un altro riconoscimento dell’Unesco. Si tratta di una consacrazione ufficiale di quello che già sapevamo: il canto lirico italiano è una eccellenza mondiale, una proiezione dell’immaginario positivo italiano per cui stiamo lavorando su più fronti. Ringrazio il sottosegretario Mazzi per l’impegno profuso nel concludere positivamente questa candidatura. Questa bella notizia si associa alla firma del rinnovo del contratto delle Fondazioni lirico sinfoniche che da 20 anni non veniva rinnovato”.

“La proclamazione del nostro canto lirico patrimonio dell’umanità è uno straordinario riconoscimento alla musica, alla lingua e all’intera cultura italiana”. Così in una nota il senatore dem e Presidente dell’Accademia Cittadella Nicolaiana, Alberto Losacco. “Il mio augurio- aggiunge- è che da qui possano nascere nuove primavere di passione ed entusiasmo per la lirica, il mondo dei teatri, la formazione musicale. Dobbiamo poi puntare sull’educazione all’ascolto delle nuove generazioni, un tema che come Accademia della Cittadella Nicolaiana abbiamo sviluppato in collaborazione con la Fondazione del Teatro Petruzzelli, attraverso corsi di sensibilizzazione all’opera e alla lirica per bambini dai 5 ai 10 anni”. “Soprattutto- conclude- questo riconoscimento ci deve rendere tutti orgogliosi e ricordarci dell’enorme valore delle nostre tradizioni culturali, dell’impegno che il sistema-paese è chiamato a mettere per tutelare un bene che il mondo ci riconosce come unico”.

redazione

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