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Trashing: facciamo attenzione

Siete sicuri di avere selezionato bene l’immondizia prima di buttarla via? Oltre a differenziare i rifiuti per la salvaguardia dell’ambiente, dobbiamo anche fare molta attenzione a non lasciare dati personali utili ai truffatori. Molti non conoscono che una delle truffe che sta prendendo piede grazie “ai rifiuti” è il Trashing. Che cos’è il Trashing?

E’ la pratica di risalire ad informazioni riservate attraverso il setacciamento dei rifiuti della vittima, come resoconti, bollette, corrispondenza. Ad esempio il truffatore può risalire ai dati di un titolare di carta di credito mediante gli scontrini di acquisto o gli estratti conto emessi durante i prelievi al Bancomat. Dal ritrovamento di scatole di medicinali nella pattumiera si può risalire o, quantomeno, intuire il tipo di malattia da cui la vittima è affetta.

Uno dei tanti rischi in cui possiamo incorrere è la “Frode Creditizia”: un’attività criminale finalizzata a ottenere credito senza rimborsarlo o acquisire beni senza pagarli, ma utilizzando illecitamente dati identificativi altrui o falsi, e talvolta anche documenti rubati (il cosiddetto furto d’identità) o creando false identità.

Al fine di limitare la possibilità di incorrere in questo tipo di truffa è bene evitare che tali ricevute finiscano in mano altrui, conservandole adeguatamente o stracciandole prima di gettarle via, in modo da impedire o comunque limitare la possibile sottrazione di informazioni riservate (anche parziali).

Davide Pellegrino

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