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L’estate infinita, agricoltura in crisi ma boom nel turismo

Abbiamo riportato nell’edizione di sabato scorso, 18 novembre, le lamentele dei commercianti, soprattutto del settore abbigliamento, relativamente alla concorrenza, divenuta ormai davvero importante, del settore dell’e-commerce che rischia di condizionare in maniera forte la settimana del black friday. Analizziamo oggi un altro paio di settori che interessano l’economia del trapanese con riferimento a Marsala e Petrosino.

Mentre gli agricoltori, soprattutto i viticoltori e i produttori di olive fanno la conta dei danni estivi provocati dalla siccità – oltre che dal caro-prezzi – sono gli albergatori e i ristoratori che possono considerarsi soddisfatti. Infatti pur con la crisi che sta colpendo la realtà italiana, il settore turistico sebbene diversificato rispetto agli altri anni, non ha risentito minimamente del calo delle presenze che risultano anzi aumentate.

Il protrarsi della stagione estiva infatti, è stata una vera e propria manna dal cielo per alberghi, b & b, bar e ristoranti. Ma la lunga bella stagione ha finito per incidere molto sul settore agricolo dove i contadini e gli imprenditori agricoli attendono la pioggia per far partire alcune semine legate a questo fenomeno.

Ci riferiamo, come affermano i lavoratori del settore, ai foraggi e ai cereali, che in special modo nell’entroterra di solito in questo periodo sono già piantine in via di sviluppo. Oltre un mese senza pioggia sta portando all’assenza pure di milioni di metri cubi d’acqua nei bacini artificiali della Provincia trapanese che altrimenti dovrebbero essere pronti per l’irrigazione.

Tornando al settore commercio e abbigliamento, gli esercenti pagano ai fornitori decine di migliaia di euro per maglioni e cappotti che restano invenduti sugli scaffali dei loro negozi. Come si vede quindi, l’infinita estate del trapanese che forse secondo i meteorologi solo a fine novembre potrebbe mostrare qualche cedimento, sta facendo la fortuna di alcuni comparti economici, ma rischia di metterne al tappeto altri che già si trovano in condizioni difficili a causa dell’impennata dell’inflazione degli ultimi mesi.

redazione

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