Categorie: General

Palermo, si può ancora puntare alla A

La sconfitta contro il Cittadella per ora non pregiudica il cammino rosanero verso il massimo campionato

3 sconfitte, contro Lecco, Sampdoria e Cittadella, e 1 vittoria, contro il Brescia. Questo il ruolino di marcia dell’ultimo mese orribile di un Palermo che sta vivendo il torneo cadetto come un continuo saliscendi. In casa rosanero la parola continuità evidentemente non esiste; eppure la rosa a disposizione di Corini dovrebbe garantire più certezze e meno emozioni, visto che può contare su Insigne, Brunori, Henderson e Coulibaly. Che è poi quello che vorrebbero i tifosi, che ogni domenica si recano allo stadio non sapendo bene cosa li aspetta. Eppure, nonostante il goal sconfitta al minuto 97 da parte del Cittadella, il Palermo non ha ancora perso il treno che conta, quello che conduce dritto in Serie A. Questa è l’unica buona notizia di oggi.

Corini adesso rischia il posto

Quando tutti erano convinti che la vittoria per 1 a 0 contro il Brescia potesse rilanciare il Palermo che veniva da due sconfitte consecutive, ecco un nuovo stop, stavolta contro il Cittadella. Nonostante la brutta sconfitta di domenica, i rosanero, sterili in attacco e incapaci di imbastire una manovra degna di nota a centrocampo, sono comunque terzi in classifica. E per questo devono ringraziare il vantaggio accumulato sulle dirette inseguitrici, che hanno vinto tutte tra il Modena. Sebbene il Palermo stia facendo di tutto per pregiudicare il suo cammino verso la A, considerando la qualità della sua rosa è ancora tra le favorite, come ci ricordano i siti scommesse più utilizzati in Italia raccolti su OddsChecker, piattaforma leader nella comparazione quote scommesse. La loro tesi è che il vero problema dei rosanero sia a livello mentale; basterebbe infatti una serie di vittorie consecutive per ridare slancio a questa buona formazione che per ora ha deciso di riconfermare Corini. Ma non è che per sbloccarsi mentalmente servirebbe proprio un cambio di allenatore? Di solito questa scelta paga buoni dividendi, almeno nel breve periodo, quando il gruppo trova nuovi stimoli. Stimoli che stanno mancando a questo Palermo, soprattutto osservando la gara contro il Cittadella. Il fatto che ancora una volta Di Mariano non stia incidendo e che dell’11 titolare si salvi soltanto Coulibaly la dice lunga sulla situazione che si è venuta a creare quest’anno. Se fosse per i tifosi Corini avrebbe già dovuto lasciare; la società, invece, sta spettando di capire se contro la Ternana ci sarà finalmente l’inversione di rotta auspicata.

Sulla carta una gara più che alla portata

Classifica alla mano, la Ternana penultima non fa paura. Con una sola vittoria all’attivo, contro la Reggiana a fine settembre, è l’avversario ideale per i rosanero per conquistare nuovamente i 3 punti. Sebbene i rossoverdi stiano vivendo una situazione difficile e siano anche piuttosto sfortunati, come in occasione del pareggio beffa subito nei minuti di recupero durante la partita con lo Spezia, non devono essere sottovalutati perché non smetteranno di lottare per salvarsi. Dunque gli stimoli non gli mancheranno affatto. La squadra di Corini per passare dovrà fare tutto il contrario di quel che si è visto contro il Cittadella. Ossia dovrà far correre veloce la palla e incidere negli ultimi 20 metri, sin dai minuti iniziali. Se poi l’uomo chiave di questa Ternana, il centrocampista Falletti, verrà contenuto, il Palermo alla fine dei 90 minuti potrà tornare a gioire.

Un calendario non semplice

Se la Ternana con un po’ di attenzione e concentrazione può essere facilmente battuta, stessa cosa non può dirsi per Catanzaro e Parma. Certo, prima di incontrare questi avversari c’è ancora del tempo, tuttavia una volta superato l’ostacolo rossoverde la testa dovrà essere focalizzata su questi big match che diranno quasi tutto del cammino dei rosanero. Ritrovare i big che stanno mancando in questo periodo, per esempio Brunori, quasi mai incisivo là davanti, oppure Insigne, che fatica a trovare gli spazi giusti per proporsi per ricevere palla, risulterà indispensabile per continuare a coltivare il sogno Serie A. Dopo la promozione in B di tre anni fa tornare alla realtà proprio adesso sarebbe un peccato.

redazione

Condividi