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Soccorso ad un ipovedente in Galleria, la storia e il grazie ai carabinieri di Marsala

Gentile direttore,

sono Antonio Struppa segretario provinciale dell’Associazione Italiana Ciechi ed Ipovedenti. Le scrivo e le chiedo ospitalità sapendo di quanto la sua testata è sensibile ai temi che riguardano il sociale. La scorsa settimana come avviene almeno per due volte, mi sono recato presso la sede provinciale della nostra Associazione per svolgere il compito che i soci mi hanno assegnato. Come sempre ero accompagnato in macchina da una assistente che il servizio civile dello Stato ci mette a disposizione con cadenza annuale.

Al ritorno, verso le ore 13. 30 mentre  percorrevamo lo scorrimento veloce che ci porta da Trapani a Marsala, nella cosiddetta “galleria lunga”, la macchina ha avuto un problema e si è fermata. Cose che capitano direte voi. Certo, ma in una galleria con un non vedente a bordo e nell’impossibilità di chiedere soccorsi perché i cellulari non sono raggiunti dalla linea, è certamente più complicato. Malgrado tutto e visto che, forse a causa dell’orario, non transitavano altre vetture, ho deciso di spingere io la macchina. Era difficile in condizioni normali figuriamoci nelle mie.

Comunque poco dopo transitava e si è fermata una vettura di un servizio di vigilanza marsalese condotto da una signora, la quale non solo non ci ha aiutato materialmente ma ci ha detto che anche a lei non prendeva il cellulare. Risultato: è andata via e io ho cercato di spingere ancora a mano il mezzo. Fortunatamente è transitata poco tempo dopo anche una vettura dei carabinieri di Marsala che ci hanno aiutato fino ad uscire dalla galleria dove, raggiunti anche da una altra pattuglia che non so se era lì o è stata chiamata dai colleghi ci hanno assistito fino all’arrivo dei soccorsi familiari che nel frattempo, usciti dalla galleria, eravamo riusciti a chiamare.

Chiedo la vostra ospitalità non tanto per denunciare il comportamento della vettura che ha mancato di aiutarci, la conducente se la vedrà con la propria coscienza, quanto per ringraziare l’intervento dei militari dell’Arma che hanno fatto ciò che è il loro dovere, ma con atteggiamenti davvero molto cortesi.

Antonio Struppa

redazione

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