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Sbarco di migranti a Marinella di Selinunte, 5 morti e diversi dispersi

Cinque corpi senza vita e un numero ancora incerto di dispersi che il mare non ha restituito. 

Ennesimo naufragio di fronte alle coste siciliane. Un vecchio e malandato peschereccio attorno a mezzanotte si è pericolosamente inclinato a pochi metri dalla costa di Marinella di Selinunte, trascinando in acqua molti di quelli che erano a bordo, per poi incagliarsi su una secca a circa cinquanta metri dalla riva.

Una dinamica che ricorda la strage di Cutro. E ancora una volta, ci sono morti. Sui numeri non c’è ancora certezza, alcuni dei sopravvissuti sotto shock dicono che su quella carretta erano almeno sessanta, ma a raggiungere la riva sono stati solo diciotto. Di cinque persone, sulla spiaggia deserta è arrivato solo il cadavere. Degli altri, non c’è notizia.
Alcuni dei superstiti hanno subito chiesto aiuto, alcuni ragazzi hanno camminato per quasi due chilometri prima di raggiungere un ristorante nei pressi.

Al custode, disperato, hanno chiesto di avvertire subito le autorità.
“In lacrime mi ha raccontato che sono partiti tre giorni fa dalla Tunisia -racconta Giuseppe Rizzuto, il titolare dell’attività arrivato poco dopo – A bordo c’erano anche donne e ragazzi”.

Una traversata non semplice, da giorni il mare è gonfiato dallo scirocco. Nessuno, a quanto pare, ha soccorso quel vecchio peschereccio, che poco prima di raggiungere la riva si è pericolosamente inclinato. Tantissimi sono finiti fra le onde. Il ragazzo mi ha raccontato che quelli caduti in acqua – racconta Rizzuto – hanno cercato di aiutarsi tra di loro”.

Lui era fra loro e non è stato semplice raggiungere la riva. “Non appena ha toccato terra si è girato verso il mare e sostiene di avere visto 15 corpi galleggiare”.
Il mare al momento ha restituito cinque corpi, tutti di ragazzini di non più di sedici -diciassette anni, raccontano i testimoni. Nell’area le ricerche di Finanza e Guardia Costiera sono ancora in corso, ma il bilancio sembra destinato ad aggravarsi

redazione

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