Si è tenuta, come era stato annunciato, la manifestazione di protesta sul ‘caro mensa’ guidata e organizzata dall’associazione Arcobaleno di Marsala presieduta da Sebastiano Grasso. Parecchi genitori con cartelli e megafoni hanno affollato piazza Loggia, di fronte Palazzo VII Aprile.
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Le parole d’ordine erano quelle di un immediato abbassamento delle tariffe della mensa scolastica nelle scuole comunali. Presente alla manifestazione – durante la quale ha dialogato con gli organizzatori e soprattutto con le mamme – la vice sindaca Valentina Piraino che ha anche la delega alla Pubblica Istruzione.
“Succede ogni anno – ci ha detto Grasso – che l’Amministrazione comunale non interpella le famiglie degli alunni sulle varie problematiche inerenti l’inizio dell’anno scolastico. Si arriva pure al paradosso: le tariffe delle mense sono più che raddoppiate. Chi ha un bambino in età scolare non può far fronte al pagamento della retta, figuriamoci a chi ha più figli a scuola. Alla vice sindaca Piraino, presente alla nostra manifestazione abbiamo chiesto di tornare alle tariffe in vigore lo scorso anno per permettere a tutti di fare fronte ai pagamenti previsti”.
La Piraino ha risposto alle tante domande poste dai genitori presenti: “Come avevamo anticipato in Consiglio comunale, il CdA di Marsala Schola aveva la necessità di reperire in bilancio i fondi necessari per predisporre il nuovo bando del servizio di refezione. Non appena pubblicate le tariffe, l’Amministrazione comunale si è attivata per reperire i fondi necessari proprio per evitare che ricadano nelle tasche dei cittadini interessati. Già nelle prossime giornate si provvederà a comunicare il modo su come verranno anche tecnicamente modificate le tariffe”.
Oltre a Sebastiano Grasso, che ci ha ricordato come l’Associazione Arcobaleno sia soltanto portavoce delle rivendicazioni e delle proteste delle famiglie dei piccoli alunni marsalesi, abbiamo sentito anche una delle mamme presenti.
“La tariffa mensa è passata da 1,40 euro a bambino a pasto a 3,20 euro ed io, come tante altre famiglie, mi ritrovo a pagare 6,40 euro perchè ne ho due di figli che si servono della mensa scolastica. Non solo dobbiamo pagare di più, ma ai bambini arrivano pasti freddi, preconfezionati, con la mensa sotto forma di catering che non è interna alla scuola che frequentano i miei figli ma che arriva da un altro plesso. Più volte è stato portato ai bambini un pesto di colore nero, immangiabile e lo lasciano tutto. Io pago a vuoto – continua -. Chiediamo la riduzione della tariffa che ad oggi non ci è stato accordato, semmai ci hanno proposto un contentino, ovvero la riduzione del costo per le fasce di reddito più basse”.