Torna a scuola anche in Sicilia e gli alunni rischiano di ritrovare anche un vecchio compagno di classe, il Covid.
Alla fine delle vacanze l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) certifica una ripresa dei contagi: +44% nell’ultima settimana, con 21.309 casi e sempre più notizie di positivi attorno a noi. Il tracciamento infatti va avanti soprattutto grazie al passaparola: con i tamponi ormai rari e senza obbligo di isolamento, il Covid sulla carta potrebbe essere pressoché scomparso
“L’indicazione che arriva dai presidi ai professori e bidelli è quella di evitare gli assembramenti degli alunni, soprattutto nei primi giorni di scuola. In molte scuole poi a chi lo chiederà distribuiremo le mascherine utilizzando le tantissime scorte che ci furono date durante la fase critica della pandemia. Stessa cosa avverrà con il gel disinfettante”. È quanto annuncia Mario Rusconi dell’Associazione presidi.
“L’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è consigliato ai docenti e alunni con fragilità. Il nostro è un invito in quanto l’utilizzo non è obbligatorio”, prosegue Rusconi. “Mi sento, poi, in dovere di lanciare un appello agli enti affinché siano più solleciti nei lavori di ristrutturazione negli istituti scolastici: avere classi con 27-28 alunni, in ambienti non grandi, non può che favorire la trasmissione di qualsiasi virus. Sarebbe, infine, prezioso che le scuole potesse riottenere quegli spazi oggi adibiti ad appartamenti dove spesso vivono figli o nipoti di bidelli oramai morti. Nella sola Roma sono 500, ma la situazione è simile anche in realtà come Napoli e Bari”.
“Nelle ultime settimane osserviamo una ripresa dei casi per l’emergere delle nuove sottovarianti e per gli effetti della stagione estiva, ma la gran parte sono infezioni lievi, localizzate alla alte vie respiratorie”, spiega Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico dell’Inmi Spallanzani.
“La malattia oggi, per la persona giovane adulta e sana è clinicamente non rilevante. Al contrario, nei fragili, grandi anziani e immunodepressi, il Covid rimane un problema. E’ su di loro che vanno mirate le misure di protezione e gli interventi di prevenzione, primo fra tutti la vaccinazione”.