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In dieci anni la provincia di Trapani ha perso 12 mila giovani. Uil: “Un esodo allarmante”

Lo spopolamento dei territori meridionali assume di anno in anno dimensioni più preoccupanti. Sono diversi gli studi che testimoniano una crescente tendenza, soprattutto dei giovani, a trasferirsi dal Sud verso il Nord (o l’estero) sia per motivi di studio che – soprattutto – per trovare lavoro. Sul delicato argomento interviene adesso il segretario generale della Uil di Trapani Tommaso Macaddino, che si sofferma sui dati pubblicati dalla Cgia di Mestre, da cui emerge che che se nel 2013 nel trapanese i giovani tra i 15 e i 34 anni erano 102.948, nel 2023 sono appena 90.297, con una variazione percentuale del meno 12,3 per cento. “Un dato allarmante, che deve fare riflettere i nostri rappresentanti istituzionali e politici su quali siano le misure urgenti da adottare nell’immediato per arginare l’emorragia di giovani dalla provincia trapanese”. 

Per Macaddino si tratta di “un esodo allarmante che ci consegna un territorio sempre più vecchio e impoverito di quelle che dovrebbero essere le nuove energie vitali di questa provincia”, ritenendo tuttavia che i dati in questione dovrebbero costituire “un punto di partenza affinché si possano mettere in atto politiche mirate a favore della popolazione giovanile”.

“Il punto di partenza dovrebbe essere, a nostro avviso, un’offerta accademica ancor più ricca. È vero che negli ultimi tempi è cresciuto il numero di corsi disponibili presso il polo didattico trapanese, ma questo non significa che non ci sia un bel margine di miglioramento. Bisogna pensare a percorsi universitari che possano agevolmente collegarsi con i principali settori economici del territorio, in modo da innescare un circolo virtuoso tra università e lavoro. Il futuro di questa provincia è indissolubilmente legato a quello dei propri giovani ed è necessario dare loro gli strumenti necessari affinché possano realizzare le loro aspettative e progetti di vita e di lavoro. E in tal senso – conclude Macaddino – un ingranaggio indispensabile del meccanismo deve essere costituito da quelle imprese del territorio che operano in maniera seria, creando lavoro vero, legale e sicuro, le quali devono fare la loro parte per attrarre le nuove generazioni in modo che quest’ultime possano dare valore aggiunto a questa Terra tramite le loro competenze anziché esportarle in altri luoghi”.

redazione

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