Antonio Parrinello, marsalese, dirigente regionale, ex deputato, esperto del settore vitivinicolo.
A che punto siamo con la situazione nella provincia di Trapani che resta pur sempre una delle più vitate nel nostro Paese?
“Il comparto vitivinicolo siciliano, in particolare quello cooperativo, è al centro di una tempesta perfetta in cui “l’allerta rossa”, generata dalla peronospora e dagli eccessi termici di fine luglio, rischia di fare naufragare anche la più organizzata delle aziende. Si tratta di una situazione che si eredita ormai da decenni ma noi abbiamo prospettato belle soluzioni che sono state condivise da diversi deputati regionali e da tutti i sindaci della provincia”.
E dalla Regione che risposte sono arrivate?
“Abbiamo appreso con dispiacere che il Governo Regionale, malgrado la gravità della crisi, che va ricordato nei giorni scorsi è stata certificata dagli stessi Uffici periferici dell’Assessorato Agricoltura che hanno relazionato
sui danni subiti dai vigneti siciliani quantificandoli nel 70% rispetto alla media degli anni precedenti, ha deciso di non seguire le indicazioni della Commissione Europea attivando solo la misura della distillazione di
crisi, per un importo pari a 12,5 milioni di euro ed escludendo ogni possibilità di ricorso alla vendemmia verde, adducendo difficoltà di applicazione a causa della scadenza dei termini. In altre parole, è stato sostenuto dall’Assessorato che la Von Der Layen ha dato indicazioni inapplicabili”.
E allora?
“Destinare, fin dalla fine di giugno, 25/30 milioni di euro alla vendemmia
verde, così come indicato nel Regolamento di deroga del 22 giugno, facendo ricorso a parte delle risorse disponibili nell’ambito del regolamento unico dell’OCM vino, che prevede oltre 52 milioni da utilizzare nella campagna 2023-2024, oltre a dare la possibilità ai viticoltori di ricevere queste somme già nel mese di ottobre, farebbe apparire in una luce diversa la drammaticità della situazione attuale. L’Assessorato invece non ha voluto sentire ragioni e, di contro, si appresta a pubblicare il bando relativo agli investimenti con una dotazione finanziaria senza precedenti (20 milioni con possibilità di ulteriore incremento) che rischia di essere destinata totalmente, a causa del meccanismo di attribuzione dei punteggi e della graduatoria unica alle aziende private che, vale la pena ricordare, rappresentano a malapena il 30% della produzione”.
Allora sindaci del territorio, deputati firmatari e operatori del settore che cosa chiedono in pratica alla Regione?
” Servono almeno 100 milioni di euro da richiedere, per la maggior parte, al Governo Nazionale in considerazione dell’assoluta eccezionalità degli eventi in atto, da destinare alle aziende viticole entro la fine dell’anno attraverso un iter amministrativo semplificato. In aggiunta al ricorso al Fondo di solidarietà nazionale. aggiungere anche al nuovo Fondo Mutualistico Nazionale Agri-CAT, istituito dalla legge e che dispone a decorrere dal 2023 l’introduzione nel sistema di gestione del rischio in agricoltura di una copertura mutualistica di base, estesa a tutte le aziende agricole percettrici di pagamenti diretti, contro i danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici di natura catastrofale (gelo e brina, siccità, alluvione) includendo anche i danni da eccessi termici. Realizzare inoltre ed immediatamente un “piano per ristrutturare tutte le esposizioni finanziarie delle Cantine
Sociali e delle aziende viticole siciliane”, in modo da sospendere gli effetti delle scadenze in atto che difficilmente potranno essere onorate”.
Si tratta insomma di agevolazioni economiche per la crisi del settore…
“Certo, occorre predisporre un “piano per la capitalizzazione delle cantine sociali” attraverso la concessione di un contributo in conto capitale, nella misura del 70/80%. Attivare misure di intervento per compensare le perdite di reddito delle imprese viticole siciliane dovute all’aumento generale dei costi dei principali fattori di produzione della produzione agricola, in parte causate anche alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, mediante concessione di un aiuto. Anticipare al 30 settembre 2023 tutti i pagamenti dovuti alle aziende viticole relative alle “misure agroambientali e alla domanda unica di pagamento”. Il pagamento dovrà riguardare il 100% dell’importo ed eventuali decurtazioni verrebbero addebitate nell’annualità 2024. L’azione proposta è a costo zero”.
Lei e i firmatari rappresentanti delle istituzioni locali siete ottimisti sull’esito della vostra iniziativa. in fondo avete interpellato tutte le istituzioni europee ai massimi livelli.
“Mah, guardi non si tratta di essere ottimisti, Siamo convinti che senza l’immediata attivazione, con adeguate risorse finanziare, delle misure
precedentemente elencate, non ci resta altro che preparare un dignitoso funerale alla vitivinicoltura siciliana. Con grande soddisfazione degli avvoltoi che si addensano sempre più numerosi sui nostri contadini/eroi pronti a spartirsene le spoglie”.