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Al Tribunale di Marsala l’omaggio a Borsellino, tra memoria e impegno

Il dovere di trasmettere la memoria alle nuove generazioni, ma anche l’impegno a vivere e lavorare nel solco tracciato da Paolo Borsellino e dai servitori dello Stato uccisi dalla mafia. Si concentra in questa duplice direzione il senso degli interventi che hanno scandito la cerimonia in ricordo della Strage di via D’Amelio, tenutasi ieri mattinata al Tribunale di Marsala.

Ad aprire i lavori, nell’aula delle udienze penali dedicata proprio a Paolo Borsellino, è stato il magistrato marsalese Marcello Saladino, che ha sottolineato la necessità di trasmettere una memoria rispettosa e consapevole ai giovani che non hanno vissuto quella stagione, citando poi Stefano Rodotà in merito al valore della verità, “elemento centrale del riconoscimento di un popolo” che ha coscienza di sé solo se riesce ad attingere ad essa. A seguire il procuratore Fernando Asaro, che ha sottolineato il lavoro compiuto da Paolo Borsellino alla guida della procura marsalese tra il 1986 e il 1992 (“Abbiamo il privilegio di percorrere l’autostrada della legalità.

Quando arrivò Borsellino era un viottolo…”) e il dovere di proseguire su quella scia da parte dei magistrati oggi in servizio a Marsala, mentre il presidente dell’ordine degli avvocati Spada ha ricordato l’impegno quotidiano dell’avvocatura in difesa dei principi costituzionali e, più in generale, dello Stato di diritto. Fuori sede il sindaco Grillo, a rappresentare l’amministrazione comunale c’era la vicesindaca Valentina Piraino, che ha evidenziato come queste giornate rinnovino il ricordo ma anche “la responsabilità di assolvere agli impegni, ciascuno per il proprio ruolo”, auspicando un rinnovamento culturale, capace di coinvolgere anche la politica.

Particolarmente incisivo l’intervento del presidente della sottosezione Anm di Marsala, Fabrizio Guercio, che ha definito Paolo Borsellino “un fuoriclasse”, che assieme a Giovanni Falcone mise a rischio la sua vita, dimostrando coraggio e senso dello Stato. “La gente era dalla loro parte, eppure furono avversati in vita dalla politica, da alcuni intellettuali, dai loro stessi colleghi”, ha sottolineato Guercio, che ha poi ammesso: “oggi la gente non fa più il tifo per la magistratura, abbiamo fatto degli errori ma adesso dobbiamo uscire dall’isolamento in cui ci siamo rifugiati”. Da qui, l’invito ai colleghi – anche di fronte ai tentativi di delegittimazione in atto – a procedere “in scienza e coscienza, continuando ad esercitare la funzione giuridica nel nome del popolo italiano”. In coda al suo intervento, il referente territoriale dell’Anm ha poi confermato l’istituzione a Marsala di un museo dedicato a Paolo Borsellino, che dovrebbe essere inaugurato nei prossimi mesi.

Infine, in rappresentanza del governo regionale è intervenuto l’assessore all’istruzione, Mimmo Turano, che ha sottolineato l’importanza di diffondere la cultura della legalità nelle scuole.

I rappresentanti istituzionali si sono poi spostati nei locali della Procura, dove è stata collocata un’altra opera dell’artista marsalese Fabio Ingrassia, dedicata a Paolo Borsellino.

La mattinata si è conclusa nel quartiere Sappusi, con la deposizione di una corona di fiori nel ricordo delle vittime della strage di via D’Amelio, in cui oltre al magistrato palermitano hanno perso la vita gli agenti della scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.

Vincenzo Figlioli

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