Giunte nel fine settimana in maniera un po’ inaspettata, le dimissioni dell’avvocato Michele Milazzo dalla compagine assessoriale guidata da Massimo Grillo ha generato diversi interrogativi nel mondo politico marsalese. La sensazione, tuttavia, è che il rapporto tra il sindaco e l’ormai ex assessore non fosse più quello dei primi tempi. Le dimissioni, presentate venerdì (ma protocollate oggi) sono contenute in un singolo foglio in cui non si fa cenno a motivazioni specifiche.
Tuttavia, negli ambienti vicini alla Giunta trapela un certo disappunto da parte di Milazzo rispetto a una nota che Grillo ha inviato all’assessore e al dirigente del verde pubblico (protocollata il 13 luglio, il giorno prima delle dimissioni). In particolare, il primo cittadino ha chiesto – per iscritto – alcuni chiarimenti sulla cura del verde pubblico in città, definendo “assolutamente inefficiente” il servizio assicurato, in particolare per la scerbatura. Alla luce di ciò, il sindaco chiedeva nella nota quale fosse il cronoprogramma dell’attività svolta negli ultimi 30 giorni, con riferimento ai servizi assicurati dagli operatori del verde pubblico, da Formula Ambiente e dall’impresa aggiudicataria, invitando l’assessore a fornire dettagliatamente i relativi ordini di servizio riguardanti luoghi, vie, giorni e orari degli interventi e a rivedere il cronoprogramma per i successivi 30 giorni, alla luce della nuova ordinanza sindacale anti-incendi. Un ulteriore aspetto viene poi evidenziato nella parte finale della citata nota: “Si precisa, inoltre, che […] a seguito di un incontro con cittadini di Sappusi – ho avuto modo di constatare che all’interno del Centro sociale dello stesso quartiere giacciono sfalci abbandonati, non rimossi dopo un lavoro svolto alcuni mesi addietro. Tra l’altro, mi è stato riferito che nel quartiere vi sono aree dove annualmente, nel periodo estivo, si sviluppano incendi. A tal fine, si chiede di dare assoluta priorità a quest’intervento, nonché di prestare massima attenzione ad eventuali altre aree di proprietà comunale – mi segnalano anche la strada comunale antistante il lido Pakeka – dove potrebbero svilupparsi principi d’incendio”.
Resta il fatto, politicamente rilevante, che della prima Giunta Grillo, varata in seguito alla vittoria elettorale del 4 ottobre 2020, è rimasto solo…Grillo. Dopo le dimissioni di Antonella Coppola e l’uscita di scena di Michele Gandolfo (sostituiti da Valentina Piraino e Giacomo Tumbarello), all’inizio del 2023 sono finiti fuori anche Oreste Alagna, Giuseppe D’Alessandro, Arturo Galfano e l’ex vicesindaco Paolo Ruggieri, che hanno fatto posto a Salvatore Agate, Ignazio Bilardello e Ivan Gerardi, mentre era rimasta in sospeso la nomina del settimo assessore. Fino a venerdì, Michele Milazzo era rimasto l’unico anello di congiunzione tra la prima Giunta Grillo e l’attuale compagine assessoriale, oltre che una delle figure di maggior peso della compagine: oltre che la delega al verde pubblico, com’è noto Milazzo aveva anche quella all’ambiente e all’ecologia urbana, che comporta non poca responsabilità. Inoltre, l’ex assessore ricopre da due anni anche la carica di presidente della SRR Trapani Nord, di cui il Comune di Marsala è il principale azionista. Caduto l’ultimo tassello di quello schema politico-elettorale che portò alla vittoria del 2020, toccherà adesso al primo cittadino ripristinare il plenum di Giunta con due nuove nomine che dovrebbero dare un segnale (agli alleati e – soprattutto – alla città) sulla direzione che intenderà seguire nei due anni che mancano alla fine del mandato.