Il Governo regionale, con una proposta presentata in Commissione Bilancio, ha ridotto i ristori ai privati per le alluvioni di settembre e ottobre scorsi da 6 a 5 milioni di euro. Il milione “sottratto” agli alluvionati sarà impiegato per la massima parte, circa 600mila euro, nelle iniziative sociali dei Comuni: in altre parole sagre e feste di paese; quelle che non sono rientrate nella precedente manovra. La proposta è stata avanzata dal neo assessore democristiano alle Autonomia Locali, Andrea Messina.
«Mai – commenta la deputata Cristina Ciminnisi, prima firmataria di una mozione mai portata in aula e di diversi emendamenti sui ristori – mi sarei immaginata di dovere mercanteggiare sull’intervento del Governo, garantito dallo stesso presidente Schifani quando venne di persona a Salinagrande e Trapania constatare i danni provocati dall’esondazione dei torrenti. Impegno ripetutamente garantito in più sedute d’aula anche dall’assessore al Bilancio Falcone. Solo a parole, perché gli atti dicono altro. Su una manovra complessiva di 300 milioni di euro sono andati a pescare il milioncino che gli serviva sottraendolo agli alluvionati. È una vergogna».
«Dopo nove mesi di attesa, dopo una prima errata individuazione della fonte di finanziamento sui fondi di sviluppo e coesione, che pure avevamo segnalato al Governo,giunge la beffa e la profonda delusione nel corso della discussione sull’ennesimo collegato alla finanziaria. Questo Governo – continua Ciminnisi –, accogliendo l’indicazione dell’assessore Falcone ha preferito finanziare qualche sagra di paese riproponendo la peggiore politica di 50 anni fa viene riproposta a spese delle popolazioni dei territori delle province di Trapani Messina e Siracusa»
«Non subiremo questo scippo ignobile e continueremo la nostra battaglia in aula. Non ci accontenteremo dei 5 milioni stanziati e pretenderemo che la promessa dei sei milioni di euro, che già sono una somma esigua rispetto ai danni subiti dai privati nelle tre province, sia integralmente mantenuta. Il milione di euro mancante lo esigeremo. Non è solo una questione di principio ma di difesa della dignità dei siciliani che hanno riposto la loro fiducia nelle istituzioni regionali confidando in un aiuto economico per riprendersi dalle ferite impresse dal fango delle alluvioni».