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A Pantelleria divieti al Lago di Venere per salvaguardare l’ecosistema

Un’ordinanza che ha l’obiettivo di coinvolgere tutti al pieno rispetto dell’integrità e della bellezza del lago di Pantelleria: è con questa finalità che, in data 29 giugno, è stata emanata l’ordinanza a firma del sindaco Fabrizio D’Ancona che contiene le misure di tutela e salvaguardia dell’ecosistema del Lago di Venere o Bagno dell’acqua.

Si tratta, in sostanza, della formalizzazione, all’interno di un documento ufficiale, di tutte quelle buone prassi e regole di comportamento (già messe in atto dai visitatori dotati di buon senso) adeguate alla fruizione di una zona ad altissima sensibilità naturalistica.

L’intero geo-sito è un complesso di habitat la cui conservazione e tutela sono azioni prioritarie in quanto ecosistemi a rischio di estinzione. Questo vale ancor più per il nostro lago, caratterizzato dalla presenza di endemismi esclusivi del Bagno dell’Acqua, sia specie floristiche che faunistiche.

Le sue caratteristiche sono tali che questo ecosistema è considerato unico al mondo (come definito dagli stessi ricercatori del dipartimento di geologia dell’università di Roma La Sapienza, che hanno svolto recenti studi in merito) tale da poter essere alterato anche dalle più normali e apparentemente innocue abitudini umane.

Le indicazioni per una fruizione consapevole e attenta del sito, nel rispetto delle sue peculiarità, sono state tracciate dagli uffici tecnici dell’Ente Parco di Pantelleria e condivise con i Carabinieri Forestali e i Vigili Urbani. Tutti gli organi interessati alla vigilanza, in questa fase daranno priorità ad un’adeguata divulgazione e conoscenza delle regole e dei divieti previsti che non mirano ad escludere la possibilità di vivere questo luogo, ma invitano a farlo in modo responsabile.

Il Bagno dell’Acqua è un sito a pregiatissima valenza naturale, con un funzionamento ancora sconosciuto, per il quale sono necessari altri studi per poter comprendere i meccanismi che lo sostengono. L’elevato impatto antropico durante il periodo estivo dovuto al calpestio, a comportamenti assolutamente scorretti (per esempio, parcheggio della macchina o infissione di ombrelloni sopra o nello spessore delle stromatoliti dei cianobatteri, attraversamento delle aree del lago più vulnerabili come la sua parte meridionale, ecc.) o alla completa noncuranza di comportamenti civilmente corretti (abbandono di rifiuti, affissione abusiva di cartelloni pubblicitari, ecc.) sono tutti fattori che hanno portato alla scelta di un’ordinanza sindacale che in primis vuole tutelare il lago da un sempre più crescente impatto delle attività umane su uno specchio d’acqua che merita una tutela sempre maggiore.

Il Bagno dell’Acqua non è una spiaggia, né un lago, ma un complesso biologico di enorme importanza costruito nei millenni dai batteri fotosintetici (cianobatteri) in sinergia con altri microrganismi associati alle sorgenti idrotermali. “Non ha nulla a che fare con una spiaggia costiera di sabbia che degrada nel mare, non è neanche un lago circondato da un sistema costiero che lo delimita, ma un elemento naturale a sé che merita da parte nostra un’attenzione costante e un rispetto sempre crescente”, si legge nell’ordinanza.

L’ordinanza non vieta di passeggiare lungo la strada sterrata, fare il bagno, posare asciugamani o indumenti sul suolo privo di vegetazione o usufruire del termalismo.

redazione

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