Primo incontro ufficiale lo scorso 27 giugno presso la Sala Sodano tra il Comitato Centro Storico di Trapani, gli esercenti, i proprietari di piccole strutture ricettive e il sindaco Giacomo Tranchida che ha anticipato il testo della nuova ordinanza Comunale che regolamenta orari e gestione della vita notturna, comprese le attività musicali all’aperto e la somministrazione degli alcolici.
Alla base l’intenzione di avviare un dialogo costruttivo fra le parti e trovare una soluzione per contrastare la “malamovida” che ormai è sempre più diffusa nel centro storico.
Non si tratta solo di placare le proteste dei residenti, ma anche delle lamentele sempre più frequenti dei turisti e le difficoltà delle piccole strutture ricettive che vedono le prenotazioni ridotte all’osso, a causa del rumore eccessivo, e recensioni negative come quelle letta personalmente dal sindaco Tranchida in occasione dell’incontro.
“Non è pensabile affittare sulla piazza della movida fuori controllo per musica e schiamazzi fino alle tre di notte”, scrive l’ospite Antonio su Booking dopo aver soggiornato in un appartamento vacanze di Piazza Lucatelli, lasciando una recensione molto negativa.
“Abbiamo studiato quello che avviene in altre città, come si muovono i comitati e come vengono applicate le leggi e vogliamo replicare sul nostro territorio una gestione onesta e trasparente delle normative su ordine pubblico, mobilità e sicurezza urbana nell’interesse di tutti. Anche perché quello di cui ci siamo spesso resi conto, purtroppo a nostre spese, è che spesso le leggi non vengono rispettare e pure in presenza di palesi infrazioni manca il supporto delle amministrazioni locali”, spiega il Comitato, che ha chiesto, in occasione dell’incontro, che le autorizzazioni per eventi dal vivo vengano comunicate alle forze di polizia e pubblicate sul sito del Comune e che vengano delimitate le aree di concessione del suolo pubblico.
“Uno dei temi che ci sta più a cuore è la regolamentazione strutturale della movida. Non significa chiudere i locali, ma verificare che rispettino autorizzazioni e licenze con cui operano. A Trapani c’è ormai una narrazione malata che pensa che la caciara sia sinonimo di nightlife capace di attrarre i turisti. Strutture ricettive in difficoltà, recensioni negative e turisti con cui abbiamo avuto occasione di interagire, ci dicono il contrario: una movida incontrollata allontana quel turismo sano di chi viene nella nostra terra si per cercare un po’ di relax e divertimento, ma anche e soprattutto per godere delle nostre meraviglie”, sottolinea Catania.
Il Comitato chiede infatti che vengano effettuati controlli continui ed efficaci. Come risulta dall’ordinanza e dalla riunione tenuta presso la Prefettura dal Comitato Ordine pubblico e sicurezza, il fenomeno è infatti a conoscenza delle Autorità, e per questa ragione le nuove ordinanze sindacali cercano di mettere nero su bianco il problema e fissare regole e paletti più stretti.
“Ogni ordinanza, però, è priva di alcun effetto senza i dovuti controlli. Controlli che non deve essere il cittadino a chiedere ogni notte all’una e un minuto, ma chiediamo che vengano effettuati puntualmente, quotidianamente e in modo efficace da tutte le forze di polizia. Non si tratta solo di movida selvaggia: c’è un problema di ordine pubblico, di sicurezza, di schiamazzi notturni, di consumo di alcol anche da parte di minori”, conclude Catania.