In questi ultimi giorni stiamo vivendo una vera e propria emergenza: la mancanza di sicurezza pubblica. Nella nostra città nel giro di pochi giorni si sono verificati episodi di una violenza inaudita, il primo a Strasatti, il secondo in via Dante Alighieri. Diversi sono gli interventi da parte del mondo politico e civile.
A parlare è la Commissione Pari Opportunità del Comune di Marsala: “Abbiamo avuto precise sollecitazioni per chiedere una presenza più efficace delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza, in particolar modo, per le donne della nostra città, dato che si stanno verificando, sempre più di sovente, episodi allarmanti di molestie che rendono insicure le vie, le piazze e i parchi di Marsala. Siamo consapevoli – scrivono in una nota – che da tempo si promette una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine come programma di sicurezza, ma non può dirsi che ciò sia avvenuto in concreto. Né si percepisce la presenza della Polizia Municipale per le vie della città soprattutto nelle ore di maggiore presenza di gruppi di giovani che mostrano atteggiamenti intimidatori e aggressivi. Riteniamo, invece, che debba essere assicurata, ad esempio, un’illuminazione più adeguata in alcuni punti della città a partire dalla Villa Cavallotti, che spesso diventa pericolosa”.
La Commissione propone alcune soluzioni o iniziative: “Proponiamo come avviene in altre città la creazione di “Punti viola”, ovvero locali, farmacie o altri “punti sicuri” che aderiscano all’iniziativa e nei quali una Donna che si trovi per strada, di sera, possa trovare riparo o possa allertare le Forze dell’Ordine, qualora percepisca di essere seguita o si senta in pericolo. Chiediamo che il Consiglio comunale e in particolare le Consigliere comunali si facciano promotrici, in seno all’Aula, di un’interrogazione in merito, anche formulando eventuali altre proposte concrete e sostenendo tutte le azioni necessarie per garantire maggiore sicurezza alle donne, cittadine e turiste nella nostra città”.
Sulla tematica, in maniera più generalizzata, interviene anche il Circolo del Partito Democratico di Marsala: “Non ci si sente più sicuri a passeggiare tra le vie del centro, non ci sono forze dell’ordine che assicurano la loro presenza sul territorio – affermano i democratici lilybetani -. I cittadini hanno paura di fronte a questa escalation di violenza e di microcriminalità, e chi ne paga le spese sono soprattutto i soggetti più fragili, gli anziani. Crediamo che l’amministrazione ed il sindaco, in prima persona, debbano farsi carico di studiare e programmare come arginare il dilagare di questo fenomeno che minaccia la sicurezza dei suoi cittadini”.
Il fenomeno della microcriminalità però, è da qualche anno che è particolarmente sentito in Città e nelle contrade. Non solo a Marsala ma in tutte le città della Provincia e, va detto, si tratta di violenze, minacce e atti intimidatori che sono sempre più in crescita in tutta Italia, da Nord a Sud e senza distinzioni.
Le manifestazioni d’odio, in maniera eterogenea, per motivi di razza, genere, religione e in base all’appartenenza professionale, sono sempre più numerosi ed enfatizzati dai Social o, purtroppo, dai media. Già diversi anni fa la Prefettura di Trapani aveva tenuto un incontro voluto fortemente dai sindaci trapanesi e dall’Amministrazione comunale di Marsala in primis, per cercare di predisporre un Piano di Sicurezza.
A Capo Boeo, al di là dello smantellamento prima di una parte di Porta Nuova e poi di tutto il giardino voluto dall’Amministrazione guidata da Giulia Adamo, non si è fatto molto altro. Questo perchè c’è poco organico a disposizione delle forze dell’ordine e delle forze armate.
Ma proprio per questo bisogna predisporre un Piano di Sicurezza più adeguato alla tutela della cittadinanza e alle esigenze di Polizia, Carabinieri, Finanza, Vigili del Fuoco, Vigili urbani, ecc. Secondo il PD, infine, “… l’’amministrazione avrebbe dovuto svolgere un ruolo di recupero sociale, inserire in questi contesti dei luoghi idonei, spazi di aggregazione, dove si possa promuovere l’inclusione sociale, la cultura e soprattutto la cultura della legalità. La politica locale serve a questo, dovrebbe essere il gancio che collega i disagi dei territori che ‘conosce bene’, sviluppando e proponendo soluzioni e progetti ai governi regionali e nazionali, al fine di ottenere i fondi necessari per migliorare la qualità di vita dei cittadini”.
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