“In Sicilia di lavoro si continua a morire. Ed è inaccettabile! Solo 10 giorni fa, intervenendo all’Assemblea regionale siciliana, avevo chiesto a gran voce al Governo Schifani, l’immediata sottoscrizione del tanto sbandierato protocollo col ministero del Lavoro per l’invio in Sicilia di 65 nuovi ispettori destinati ai controlli sulla sicurezza nelle aziende e nei cantieri. E invece abbiamo dovuto assistere inermi, proprio in questi giorni, all’ennesima vittima del lavoro a Buseto Palizzolo. L’ennesima tragedia che questo governo, agendo per tempo avrebbe potuto evitare e che ora dovrà caricarsi sulla coscienza!”.
Parole dure quelle del deputato trapanese del PD Dario Safina che torna all’attacco del Governo regionale su un tema delicato e quanto mai attuale dopo la morte dell’agricoltore 41enne giovedì scorso nelle campagne di Buseto Palizzolo, in provincia di Trapani.
“Questo Governo non fa altro che propaganda, ma stavolta la fa sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie. Dall’inizio dell’anno in Sicilia, ci sono stati 13 morti sul lavoro e 7.000 infortuni: numeri impressionanti se si considera che rappresentano un trend del 10% in più rispetto alla media nazionale. Sono mesi che si parla dell’entrata in servizio di questi 65 nuovi ispettori e sono mesi che aspettiamo. Nel frattempo, in Sicilia, dove la fame di lavoro è davvero troppa, di lavoro invece si continua a morire”.
“Schifani e i suoi parlano di incentivare le assunzioni nelle imprese siciliane, quando poi però non si attivano i controlli contro lo sfruttamento e il lavoro nero? Che senso ha illudere i lavoratori col miraggio di un nuovo impiego per sfamare le famiglie, quando poi non si garantisce sicurezza e legalità sui luoghi di lavoro? Caro presidente, è ora di smetterla con le parole e di passare ai fatti: bisogna agire immediatamente per fermare una strage annunciata e mai affrontata che continua e continuerà a mietere vittime”.