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Il bancomat alluvionato

“Il governo non è un bancomat”. E’ la risposta paradossale che i sindaci alluvionati dell’Emilia Romagna si sono sentiti dare dall’esecutivo, per bocca del ministro della Protezione Civile Nello Musumeci.

Sono note riportate da alcuni organi d’informazione e noi, che in Sicilia lo conosciamo bene, ci crediamo. Sembra passata un era, persino Silvio Berlusconi era vivo, eppure appena qualche settimana fa la premier Giorgia Meloni è andata (non soltanto lei) nelle zone tragicamente alluvionate e tra una commozione e una stretta di mano, ha promesso miliardi immediati per la ricostruzione.

A chi le ha chiedeva la nomina di un commissario straordinario, Giorgia Meloni infastidita ha risposto che in questo momento i cittadini chiedono soldi per ricostruire non commissari, e infatti… niente commissario, niente soldi e tanto Musumeci. A Palazzo Chigi intanto si è insediato il tavolo permanente per la gestione dell’emergenza, e il governo assicura “massima attenzione”. Ma sui soldi non c’è intesa. Anche perché i soldi da trovare sono tanti: una prima stima ufficiosa portata al tavolo dagli amministratori locali che i conti nelle loro comunità li hanno fatti, parla di almeno 8,8 miliardi. In particolare, ci sarebbero 4,3 miliardi di danni pubblici (fiumi, strade, edifici pubblici) e altri 4,5 miliardi di danni ai privati (imprese, aziende agricole e singoli cittadini). Insomma, non proprio bruscolini. Gli amministratori locali sono stati ricevuti dal ministro della Protezione Civile Nello Musumeci (che da ora in poi chiameremo “non siamo un bancomat”) e dal viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami (parente dei sunti scolastici di una volta?), affiancati dal capogruppo di Fdi Tommaso Foti, nella veste di relatore al decreto alluvione (la pioggia come si sa ha bisogno di relazionarsi)).

E’ stato il secondo incontro, dopo quello di 8 giorni fa con Giorgia Meloni, che allora ha promesso indennizzi al 100 %. Ma al termine della riunione la sensazione degli amministratori locali è che il governo, almeno per il momento, non abbia i fondi per far fronte alle opere, molte delle quali già iniziate. Ad illustrare il Piano degli interventi il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che ha dettagliato le opere pubbliche avviate, strade da ripristinare, ponti da ricostruire, frane da contenere e quelle che saranno iniziate nei prossimi mesi. Sulle opere già cantierate si è acceso lo scontro tra bancomat Musumeci e gli amministratori. La nota di fine riunione diramata da Palazzo Chigi ricorda la “disponibilità” del governo a fornire le risorse che si renderanno necessarie ma “gradualmente” e dopo “una verifica del Piano degli interventi complessivi”.

Stupiti Bonaccini e i sindaci hanno spiegato che non potevano attendere. Per questo del miliardo e 800 milioni, i Comuni hanno già anticipato 900 milioni di euro. A sostegno è intervenuto il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio per sottolineare che se gli amministratori locali non fossero intervenuti avrebbero dovuto rispondere di omissione, visto il carattere inderogabile delle opere in questione.

Quando gli amministratori hanno chiesto lo stato dell’arte, visto che siamo a un mese dall’alluvione. Musumeci ha tagliato corto: “La questione non è all’ordine del giorno di questa riunione”. Bancomat.

Gaspare De Blasi

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