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Bica vince il ricorso contro Nicola Catania all’Ars (ma la sentenza non è immediatamente esecutiva)

L’ex sindaco di Custonaci Giuseppe Bica, classificatosi secondo nella lista di Fratelli d’Italia per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana nel settembre 2022, ha vinto il ricorso contro Nicola Catania.

Bica, aveva presentato ricorso al Tribunale Civile di Palermo per invalidare le elezioni di Catania, allora ancora sindaco di Partanna, che era risultato eletto nel collegio della Provincia di Trapani. I legali di Bica, nel ricorso, hanno sostenuto che il primo cittadino partannese sarebbe stato ineleggibile per il fatto di essere al momento della sua elezione e anche successivamente, amministratore e presidente della “Società per il Reclutamento del Servizio Rifiuti – Trapani Provincia Sud”, una società consortile per azioni.

I soci sono 11 comuni della Provincia trapanese e lo stesso Libero Consorzio Provinciale. La somma del bacino di utenza ammonta a 200mila abitanti, si sosteneva nel ricorso, si andava a ledere la par condicio tra i partecipanti della competizione elettorale.

Adesso è arrivata la sentenza del Tribunale civile confermata dalle dichiarazioni di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia.

Nella sentenza Catania è stato dichiarato incandidabile e quindi ineleggibile. Naturalmente in attesa delle dichiarazioni ufficiali di entrambe le parti, non si può escludere un eventuale ricorso al secondo grado di giudizio.

Ma la sentenza civile del Tribunale di Palermo in seduta collegiale – presidente Francesco Micela, relatrice dott.ssa Eleonora Bruno e giudice a latere Michele Guarnotta – non è immediatamente esecutiva, bisognerà attendere l’eventuale ricorso alla Corte d’Appello civile del capoluogo siciliano da parte di Catania. Trascorsi 30 giorni senza l’appello, appare tuttavia quantomeno impossibile, la sentenza di primo grado diventerà esecutiva, in caso contrario bisognerà attendere quella di secondo grado.

“Il giudice – ci ha detto l’avvocato Alessandro Finazzo che sostiene Bica – ha dato ragione alle nostre tesi; si tratta in pratica della classica sentenza che stabilisce che la Regione controlla e vigila ed eventualmente interviene in caso di inadempienza nei confronti della società di rifiuti e quindi amministratori o presidente della stessa società non possono contemporaneamente ricoprire posizioni di deputato all’Ars”.

“Esamineremo con attenzione le motivazioni dell’ordinanza e, all’esito della disamina, faremo le nostre valutazioni in merito alla proposizione dell’appello”. È quanto hanno dichiarato gli avvocati Salvatore e Alessandro Giacalone, difensori del deputato regionale Nicolò Catania, alla notizia dell’accoglimento del ricorso di Giuseppe Bica contro l’elezione a deputato regionale di Nicolò Catania. Il provvedimento è stato notificato oggi via PEC ai legali di Catania, così come al legale di Bica.

“I provvedimenti dei giudici si rispettano – ha commentato Catania – ma il ricorso di Bica accolto dai giudici mi suggerisce un ulteriore elemento di valutazione a quanto dissi il 3 giugno scorso, e cioè che esisteva una situazione confusa e poco chiara”.

redazione

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