È stata avviata questa mattina, mercoledì 24 giugno, l’operazione di sgombero dell’insediamento abusivo presso l’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte”, al confine tra i territori di Castelvetrano e Campobello di Mazara, occupato da oltre un decennio da lavoratori stagionali stranieri.
“Si tratta – afferma una nota stampa diffusa dalla prefettura di Trapani – di una problematica che questa Prefettura ha costantemente seguito al fine di individuare un percorso istituzionale che assicurasse il superamento definitivo dell’“accampamento” realizzato dai numerosi lavoratori stranieri che ogni anno giungono nel territorio di questa provincia per la raccolta delle olive, vivendo in condizioni di estremo degrado sotto l’aspetto umano e igienico-sanitario.
L’area interessata è costituita da un ex opificio abbandonato all’interno del quale hanno trovato rifugio da oltre dieci anni numerosi lavoratori stranieri che ogni anno giungono nel territorio di questa provincia, fino a raggiungere il consistente numero di 800 presenze, in occasione della campagna olivicola, approntando abitazioni precarie e fatiscenti e vivendo in condizioni di assoluto degrado con conseguenti riflessi sulla salute e sull’ordine e la sicurezza pubblica.
Peraltro, nella notte tra il 29 e il 30 settembre 2021 l’intero sito è stato distrutto da un grave incendio divampato per cause accidentali nel quale ha perso la vita un giovane originario della Guinea Bissau; tale gravissimo evento non ha indotto gli occupanti ad abbandonare il sito, che è stato, invece, immediatamente rioccupato dai migranti che hanno riallestito nuovamente in pochissimo tempo l’accampamento”.
Per affrontare tale complessa problematica, sin dall’8 giugno 2021 è stato istituito presso questa Prefettura un “tavolo permanente” con la partecipazione di tutti gli attori istituzionali coinvolti che si è riunito con numerosissime riunioni, fino allo scorso 16 maggio, al fine di individuare strategie condivise e creare le condizioni per una definitiva risoluzione della problematica.
Alle riunioni hanno partecipato, oltre ai Sindaci dei Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara, le Forze di polizia, i Vigili del Fuoco, l’ASP, la Croce Rossa, l’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, l’UNHCR, l’EBAT – Ente Bilaterale Agricolo Territoriale della provincia di Trapani, nonché, in alcune occasioni, anche il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala per gli aspetti di carattere giudiziario.
Sin dai primi incontri si è posta la necessità di individuare e lavorare per una soluzione alloggiativa alternativa per gli occupanti che consentisse la definiva dismissione dell’insediamento abusivo.
Con il supporto fornito dalla Prefettura, anche attraverso il tavolo permanente, i Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara hanno, pertanto, elaborato dei progetti per la realizzazione di insediamenti abitativi che sono stati già ammessi al finanziamento e sono attualmente in fase di realizzazione.
“Nelle more – continua il comunicato stampa – dell’attuazione delle citate progettualità e al fine di ospitare decorosamente i lavoratori stagionali regolari in concomitanza con l’avvio della campagna olivicola, è stato allestito, sia nel 2021 sia nel 2022, un campo presso l’ex oleificio “Fontane d’oro” nel territorio del comune di Campobello di Mazara, composto dai 50 moduli abitativi donati da UNHCR alla Prefettura, che hanno accolto centinaia di lavoratori in un contesto di legalità, grazie alla gestione curata dalla Croce Rossa Italiana e finanziata dall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Ufficio Speciale Immigrazione, della Regione Siciliana, nell’ambito del programma Su.Pr.Eme. Italia (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate).
Nonostante la realizzazione di tale alternativa, un nutrito gruppo di lavoratori extracomunitari, verosimilmente privi dei requisiti per la regolare permanenza sul territorio, hanno voluto mantenere stabile dimora presso l’ex cementificio, rifiutando la possibilità di essere ospitati presso l’insediamento regolare allestito a “Fontane d’Oro”.
Il Sindaco di Castelvetrano ha quindi adottato, lo scorso 21 febbraio, l’ordinanza di sgombero, che si è resa inevitabile oltre che per motivi di carattere igienico-sanitario anche per le precarie condizioni strutturali del cementificio, accertate dai Vigili del Fuoco nel corso del sopralluogo disposto dalla Prefettura.
Per poter dare concreta esecuzione alla citata ordinanza sindacale e prevenire nuove future occupazioni, si rende necessario adesso coordinare le attività di bonifica del sito, demolendo i manufatti precari realizzati dagli occupanti e provvedendo allo smaltimento dell’immensa quantità di rifiuti, anche ingombranti, ivi compreso l’amianto, accumulati negli anni all’interno dell’area.
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Dopo l’attività di programmazione effettuata con il coordinamento della Prefettura e con il supporto del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, l’intervento di demolizione dei manufatti e delle opere abusive presenti nell’area dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte” è effettuato dal 4° Reggimento Genio Guastatori – Battaglione “Simeto” dell’Esercito, mentre i rifiuti presenti nella zona saranno rimossi e smaltiti dal Comune di Castelvetrano che si avvarrà dell’impresa che in atto cura il servizio di igiene ambientale in quel territorio.
In seguito allo sgombero, i lavoratori regolari che non avranno altro ricovero potranno temporaneamente trovare ospitalità presso l’insediamento ancora attivo presso l’ex oleificio “Fontane d’Oro” nel territorio del Comune di Campobello di Mazara.