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La proposta di Alfredo Sparano: un anfiteatro al Monumento ai Mille di Marsala

Un piccolo anfiteatro nella parte antistante il Monumento ai Mille. L’idea è stata lanciata da Alfredo Sparano che propone di innestare all’interno della struttura uno spazio dedicato alla cultura. “L’opera si sostituirebbe all’inutile obbrobrio architettonico che, di fatto, isola il monumento dal contesto”, spiega Sparano, che considerando le difficoltà nel reperimento dei fondi che si riscontrano da tempo presso le casse comunali, suggerisce la possibilità di puntare sul crowdfunding. “Gli imprenditori del territorio – sottolinea il promotore dell’iniziativa – sono molto sensibili a queste istanze, lo dico con cognizione di causa perché per altri progetti, se pur minori rispetto a questo, vedi l’illuminazione della cupola della chiesa dell’Addolorata e il murale di largo San Lorenzo, hanno risposto positivamente ed è grazie anche a loro, anzi soprattutto a loro, se queste migliorie sono oggi realtà”.  In alternativa, si potrebbe aprire un ragionamento sull’utilizzo di una parte dei proventi della tassa di soggiorno.

Il progetto è stato presentato da Sparano all’assessore Giacomo Tumbarello. “Mi auguro si faccia promotore provando ad integrarla nel progetto in corso di sviluppo per il completamento dell’area tra l’incrocio con via Scipione l’Africano e il 1000. Altresì, l’intervento di quasi pedonalizzazione, già in parte e ottimamente realizzato, a parer mio, mette finalmente al centro il pedone, ribaltando, di fatto, il paradigma che precedentemente voleva fosse il pedone ad attraversare la carreggiata e non il veicolo ad attraversare l’area pedonale”.

L’opera, secondo il progetto presentato, dovrebbe avere circa 140 posti a sedere e dovrebbe essere corredata dall’utilizzo di pietra arenaria e magari anche di una tensostruttura.

“L’anfiteatro, tra l’altro, è un’architettura a cui siamo ampiamente abituati per ereditarietà, e visto e considerato – sottolinea ancora Sparano – che l’opera dell’uomo, oggi più che mai, necessita di una narrativa accompagnatoria, l’innesto sarebbe più che giustificato e non solo perché richiama le antiche opere dove si professava la cultura, ma soprattutto perché qui a Marsala chi esercita la nobile arte teatrale fa fatica a trovare spazi adeguati e soprattutto liberi. Per l’amor del cielo, questo certo non risolverebbe il problema, tuttavia, l’idea che lì proprio lì si possano realizzare momenti di narrazione teatrale adeguatamente turistici è niente male. Vogliamo raccontare la storia del nostro nettare? Facciamolo all’aperto e degustiamolo al coperto. Migliaia sono le possibilità se ci pensate…”.

redazione

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